Decreto Omnibus domani la decisione della Cassazione

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Ora però la risposta finale spetta alla Cassazione che domani, mercoledì 1 giugno si esprimerà sulle norme dello stop al nucleare siano sufficienti o meno per dichiarare l’annullamento del referendum in materia

Il 26 maggio scorso il Governo ha dato il voto di fiducia al decreto Omnibus e ciò ha vanificato il referendum sul nucleare perchè il Governo così facendo avrebbe procrastinato la moratoria per un lungo periodo.
Infatti lo scorso 31 marzo il governo aveva posto la fiducia sul decreto Omnibus stabilendo così un ritorno alle centrali nucleari dopo lo stop di un anno, ed il decreto è diventato legge quando il presidente della Repubblica lo ha firmato.



Praticamente per un anno si fermerà tutto e non verranno localizzati i siti per la costruzioni di nuove centrali sul territorio italiano; ora però la risposta finale spetta alla Cassazione che domani, mercoledì 1 giugno si esprimerà sulle norme dello stop al nucleare siano sufficienti o meno per dichiarare l’annullamento del referendum in materia.
E’ palese e sotto gli occhi di tutti che il Governo stia cercando in tutti i modi di eliminare dalla consultazione referendaria del 12 e del 13 giugno prossimi, il quesito che spingerebbe la maggior parte dei cittadini a recarsi alle urne.
Questo, come già precedentemente detto, porterebbe al raggiungimento del quorum e quindi invaliderebbe i risultati elettorali sia sul quesito referendario sulla privatizzazione dell’acqua, ma in particolar modo di quello sul legittimo impedimento che permetterebbe al presidente del Consiglio o a un ministro imputato di giustificare la propria assenza a un processo che lo riguardi.
Chiaro che Berlusconi avendo attualmente in atto diversi processi a suo carico, a partire dal processo Mediatrade, nel quale viene accusato di corruzione giudiziaria e frode fiscale e dal processo Ruby in cui è accusato di favoreggiamento alla prostituzione minorile e concussione.