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Prodi al Quirinale con i voti di PD e M5S

La partita per il Quirinale è ancora tutta da giocare. Forse non sarà ancora molto lunga ma lo strascico del tira e olla delle ultime ore rappresenterà per qualcuno un boccone molto amaro da mandar giù nei prossimi mesi. Il tira e molla cui stiamo facendo riferimento non è quello, assai più accettabile, che ha caratterizzato le ore precedenti all’inizio delle operazioni di voti con le candidature prima di Giuliano Amato (leggi: Amato in pole per il Quirinale) e poi di Franco Marini. Ci riferiamo piuttosto alle ultimissime evoluzioni.

Marini al Quirinale nulla di fatto, forse Prodi?

 Oggi è stata una lunga giornata di votazioni a Palazzo Chigi, per eleggere il prossimo Capo dello Stato, ma nulla di fatto sia la votazione del mattino che quella pomeridiana non ha espresso nessuna indicazione però ha acuito le fratture all’interno del PD che non si è presentato compatto dietro il nome di Marini, che comunque piaceva sia a Berlusconi che alla Lega.

Stop a Marini: fumata nera al primo turno

Il primo colpo non è andato in porto. E’ stato sparato, ma sparato a salve potremmo dire con una metafora perché Franco Marini ha preso tantissimi voti, ma non in misura sufficiente all’elezione al primo turno. E’ sempre utile ribadire, anche se in potentissima sintesi, il regolamento che c’è alla base delle elezioni per il Quirinale: per essere eletto ai primi tre turni è necessaria una maggioranza composta pari, nella fattispecie, ai due terzi del totale (deputati, senatori e grandi elettori di nomina regionale). Dalla quarta votazione è sufficiente una maggioranza semplice, vale a dire il 50% più uno.

Marini pronto per il Quirinale

Ai nastri di partenza ci sono tutti. Deputati, senatori e grandi elettori di nomina regionale che, come prescrive la nostra Costituzione, sono da già da qualche ora riuniti in seduta comune per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Il tempo delle trattative sotterranee è finito e al momento le carte sono quasi tutte scoperte. Come, del resto, anche nella giornata di ieri la ridda di nomi delle ultime ore è andata via via chiarendosi. E se ieri mattina il favorito sembrava Giuliano Amato (leggi: Amato in pole per il Quirinale), gli equilibri della serata si sono spostati tutti a favore di Franco Marini.

Amato in pole per il Quirinale

Non c’è più tempo per le trattative sotterranee nella corsa al Quirinale. Ormai siamo agli sgoccioli e tra qualche giorno conosceremo chi sarà il nuovo inquilino di Palazzo del Quirinale per i prossimi sette anni. A conti fatti le priorità intorno a cui la classe politica intera del nostro Paese sta concentrando la propria attenzione e la propria attività sono, al momento, due: l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica da un lato, la formazione del nuovo governo dall’altro. Ma la prima, al momento, è di gran lunga la più pressante.

La Gabanelli si ritira Stefano Rodotà sarà il candidato M5S

 Come aveva già fatto intendere ieri Milena Gabanelli, ha ufficializzato la sua scelta di non voler partecipare alla corsa verso l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica ma restare a svolgere il suo ruolo di giornalista d’inchiesta a Report. Così Beppe Grillo e tutto il movimento cinque stelle si è preoccupato di informare di questa scelta il secondo votato nelle quirinarie, cioè Gino Strada che ha anche egli espresso una chiara rinuncia alla candidatura.

Maduro: scontri in piazza in Venezuela

L’elezione del nuovo Presidente del Venezuela Maduro porta con sé una scia di sangue e di terrore. L’elezione del Presidente Maduro, delfino di Chavez, è avvenuta con uno scarto ridottissimo: secondo i numeri ufficiali lo sfidante Capriles sarebbe uscito sconfitto dalle urne per circa 200 mila voti e nulla di più. Anche questo, oltre al consueto atteggiamento del Paese sudamericano nei confronti degli oppositori politici del governo, ha contribuito ad infuocare le piazze.

Venezuela: Maduro nuovo Presidente

Il Venezuela ha un nuovo Presidente. Si chiama Nicolas Maduro e nella vita ha guidato gli autobus, è stato ministro degli Esteri e, prima di ogni altra cosa, è stato il delfino di Hugo Chavez. Ed è stato il candidato di Chavez che, prima di morire durante lo scorso mese di marzo, lo aveva pubblicamente incoronato suo successore. La vittoria è stata una vittoria risicata, anzi, una vittoria risicatissima che non fa altro che aumentare le polemiche e il rischio brogli non è solo ipotetico.

M5S voterà Milena Gabanelli Presidente della Repubblica

 Dopo le votazioni sui dieci nomi, diventati nove dopo il ritiro dello stesso Grillo dalla possibile candidatura al Quirinale, oggi è venuto fuori il verdetto, il M5S voterà in Parlamento alle prime consultazioni per l’elezione del nuovo capo dello stato la giornalista Milena Gabanelli, questo è il nome espresso dalle votazione interne al movimento cinque stelle. La Gabanelli alla notizia, ha reagito con emozione per essere stata scelta e quindi premiata per il suo operato ma del resto ha fatto già intendere che forse sarebbe meglio se continuasse a fare la giornalista.

Quirinale: intesa Monti – Bersani

Un nuovo fronte di trattativa si apre per quanto riguarda l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Del resto, siamo ormai agli sgoccioli per l’avvio delle procedure che decideranno chi sarà il nuovo inquilino di Palazzo del Quirinale ed è quindi intuibile che le trattative si fanno adesso più serrate. Nelle ultime settimane sono stati Berlusconi e Bersani, rispettivamente leader del Partito Democratico e del Popolo della Libertà, a tirare le fila del discorso, eppure, nella giornata di ieri, ha parlato Monti.

Quirinale: la rosa del PD

La fine del mandato di Giorgio Napolitano si avvicina, le dichiarazioni dell’attuale Presidente della Repubblica sono limpide in merito all’esclusione categorica di un possibile, anche se difficilmente proponibile anche solo dal punto di vista del diritto costituzione, Napolitano – bis, e l’elezione del nuovo Capo dello stato si avvicina. Tutto ciò in un contesto per altro assai difficile in cui le ultime mosse del Quirinale sono state mosse interlocutorie e infruttuose, cioè l’incarico a Bersani prima e la nomina dei dieci saggi dopo.

Quirinarie, Casaleggio no a Prodi e Bonino

 Oggi si svolgono sul portale del movimento cinque stelle, le quirinarie, cioè le votazione per scegliere il nome del candidato alla Presidenza della Repubblica, gli iscritti potranno esprimere la loro preferenza fino alle 21.00. Ieri Beppe Grillo che era stato nominato tra i dieci papabili ( leggi anche … Elezioni capo dello stato. I dieci nomi del M5S) attraverso un post ha dischiarato di ritirare la sua candidatura ringranziando tutti coloro che comunque avevano fatto il suo nome.