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Accordo Berlusconi – Bersani sul Quirinale

I margini per l’accordo tra Berlusconi e Bersani ci sono. E’ questa, nei fatti, la notizia più importante della giornata politica di ieri che ha vissuto un incontro nel pomeriggio tra il segretario del Partito Democratico e leader della coalizione di centrosinistra Pierluigi Bersani e il suo dirimpettaio Silvio Berlusconi, leader del Popolo della Libertà e della coalizione di centrodestra. Si è trattato di un incontro non ufficiale e neanche risolutivo, ma, ad ogni modo, si è aperto in modo pubblico il dialogo tra le due coalizioni.

Grillo e l’occupazione delle commissioni

Tutto ruota, o meglio, tutto sembra ruotare intorno alla questione delle commissioni parlamentari. Nelle ultimissime ore, in rapida successione, possiamo riassumere almeno tre differenti accadimenti in merito alla vicenda delle commissioni parlamentari. Tutto è partito dalle dichiarazioni ad effetto di Crimi e Lombardi – i capigruppo al Senato e alla Camera del Movimento a Cinque Stelle – che avevano minacciato di occupare le commissioni pur di dare l’avvio ai lavori in Aula in tempi brevi.

Bersani: Berlusconi? Ti conosco mascherina

 Continua l’impasse politico che vede il nostro Paese fermo immobile a ormai quaranta giorni dalle elezioni politiche. Queste’ultime avrebbero dovuto cambiare tutto ma  invece, risolvendosi in un pareggio, hanno gettato l’Italia in una fase di stallo che effettivamente rende difficile immaginare qualsiasi via di uscita. Intanto in questi giorni è atteso il discusso incontro tra Bersani e Berlusconi che dovrebbero fare il punto della situazione sulla questione dell’elezione del Presidente della Repubblica ma non sul possibile governissimo.

(leggi anche … Scontro Berlusconi – Bersani sul Quirinale)

No alle commissioni permanenti

Nell’ambito della complessa agenda politica del nostro Paese, un nuovo focus intorno a cui si sta concentrando il dibattito negli ultimissimi giorni è quello che ruota intorno alle commissioni parlamentari. In effetti l’innesco della nuova polemica in merito al ruolo e alla minaccia di occupazione delle commissioni parlamentari lo hanno acceso i grillini con le dichiarazioni incendiarie dei capigruppo del Movimento a Cinque Stelle alla Camera e al Senato Roberta Lombardi e Vito Crimi.

Margaret Thatcher è morta

 Margaret Thatcher è morta quest’oggi all’età di 87 anni. E’ stata primo ministro britannico dal 1979 al 1990, quindi l’intero decennio degli anni ’80, unica donna a ricoprire quel ruolo in Inghilterra. Si è spenta questa mattina nella sua suite all’Hotel Ritz, nel centro della City. Nacque nel lontano 1925 a Grantham, nel Lincolnshire, e nel decennio del sua carica istituzionale è stata anche leader del partito conservatore britannico. Per lei non verranno indetti funerali di stato, come del resto aveva fatto sapere la stessa Thatcher, ma comunque all’interno del mondo istituzionale inglese si avverte l’importanza dell’ultimo saluto che sarà equiparato a quello della Regina Madre o di Lady Diana.

M5S e l’occupazione delle commissioni

Nuovi fuochi d’artificio da parte del Movimento a Cinque Stelle. A conti fatti, la presenza nell’Aula di Montecitorio e di Palazzo Madama dei neoeletti del movimento guidato da Beppe Grillo rappresenta senza ombra di dubbio la principale novità del panorama politica del nostro Paese. E, con una dose calcolata e ben ponderata di rischio, potremmo indicare la presenza dei rappresentanti del Movimento a Cinque Stelle come una delle più grosse novità degli ultimi decenni della storia repubblicana del nostro Paese.

Le difficoltà del PD

 

Le spaccature all’interno del Partito Democratico sono ormai sempre più visibili. E rappresentano, al momento e allo stato delle cose, una ferita che appare difficilmente rimarginabile. O meglio, una ferita rimarginabile sì, ma a caro prezzo, vale a dire con lo spettro della scissione oppure con la capacità gestionale di sopportare sempre più frequenti fronde interne.

Di Pietro: batosta elettorale e tesoretto

Non sono settimane facili per Tonino Di Pietro. L’ex magistrato che ha messo via da tanti anni la toga per intraprendere, anche con discreto successo, la sua avventura politica, sembra, allo stato delle cose, essere prossimo al capolinea. Un capolinea politico, che si intenda, è che, di fatto, non è mai apparso così vicino dopo i risultati elettorali del 24 e del 25 febbraio che hanno estromesso il Tonino nazionale da Montecitorio e che hanno eroso in maniera inequivocabile il consenso che l’Italia dei Valori aveva accumulato nel corso degli anni.

Le otto proposte di Berlusconi

Il cavaliere Silvio Berlusconi torna ad alzare la voce. Ma, questa volta, non lo fa da qualche palco in qualche piazza affollata, ma lo fa con modi più costruttivi. A conti fatti Berlusconi annuncia le proprie mosse per le prossime settimane attraverso il sito ufficiale del Popolo della Libertà generando, in maniera intuibile, una serie di risposte, ufficiali e non. Il contenuto del messaggio consiste nei prossimi disegni di legge che il Pdl presenterà in Aula.

Intesa Berlusconi – Bersani ?

 

Prove di intesa tra Berlusconi e Bersani. Da un lato il leader del Pdl e della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi, dall’altro il leader del Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra sembra, e lo ripetiamo, sembra, stiano venendo ad un accordo. E sembra anche che i margini di trattativa siano ben avviati. Nei fatti da più parti l’intesa, o comunque, il dialogo tra i due leader era stato ventilato e, in qualche caso, sollecitato, ma, a quanto pare,  i lavori sono ben avviati.

Scissione Renzi – Bersani ?

Possibilità di scissione all’interno del Partito Democratico. I due uomini forti, da un lato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, dall’altro il leader del partito e della coalizione di centrosinistra Pierluigi Bersani, non vanno più d’amore e d’accordo come accadeva qualche tempo fa. O come, forse, nei fatti, a ben guardare, non è mai accaduto, anche se, per il bene del Partito Democratico e per far salva la coesione del partito, mai era stato fatto trapelare. Le incomprensioni ci sono sempre state e non è difficile immaginare che i due continueranno ad avere stili e proposte differenti: più difficile immaginare fino a quando faranno parte dello stesso partito.

Obama si taglia lo stipendio

Anche l’uomo più potente del mondo si riduce lo stipendio. Stiamo parlando del presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama che fa la sua parte nel momento di crisi economica che sta vivendo il mondo intero (leggi anche: Il salvataggio di Cipro). In effetti definire Obama l’uomo più potente del mondo è forse una banalizzazione, ma, a ben guardare, è una banalizzazione fino a un certo punto. E, soprattutto, si tratta di una notizia assolutamente degna di nota perché ad abbassarsi in modo autonomo lo stipendio è proprio lui, Barack Obama.