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CGIL e Confindustria contro la “macelleria” sociale

In un’Italia profondamente ferita, alla quale la medicina proposta dall’impietoso medico Mario Monti potrebbe sembrare di gran lunga ben più amara e dolorosa che non la patologia stessa, potrebbe anche accadere che due storici arci – nemici quali Susanna Camusso e Giorgio Squinzi, l’una a capo del sindacato più importante ed influente d’Italia, l’altro a capo degli industriali italiani, si trovino d’accordo nel criticare il decreto Spending review varato dal Governo Monti.

Introdurre l’euro è stato un errore

Uno dei più grandi errori della recente storia dell’Unione Europea, che è anche, e soprattutto, qualcosa di ben più importante, solido e duraturo della propria economia e delle proprie finanze, sarebbe stata l’introduzione dell’euro, ovverosia della moneta unica, poiché tale progetto non sarebbe in alcun modo applicabile ad una realtà geografica, sociale e politica cosi frammentaria ed eterogenea.

Il possibile fallimento del decreto Sviluppo

Il Wall Street Journal, come da noi riportato nei giorni scorsi, andava affermando, all’indomani dell’approvazione del decreto Sviluppo, che il provvedimento varato dal Ministro dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passera, potrebbe aiutare il Paese ad uscire dalla crisi, grazie a misure di crescita e sviluppo economico, solamente nel senso che, almeno teoricamente, sarebbe davvero possibile svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia.

Mario Monti difende l’euro e sostiene la crescita economica

Sebbene durante il vertice di ieri pomeriggio tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, il Cancelliere tedesco Angela Merkel, il Presidente della Repubblica francese Francoise Hollande ed il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy, non sia stato deciso nulla di concreto poiché, eventualmente, ci penserà il vertice di tutti i capi di Stato dell’Unione Europea del 28 giugno 2012, alcuni fondamentali concetti, ed in particolar modo quelli sui quali dovrebbe basarsi la futura Unione Europea, sarebbero stati ribaditi con forza.

Uscire dall’euro se la BCE non diventa garante

Silvio Berlusconi ci riprova e, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, torna a ribadire, con forza inaudita, un concetto ormai caro all’ex Premier: l’uscita dell’Italia, e di altri Paesi europei come la Spagna e la Grecia, dall’euro non è più un’utopia ne una bestemmia e potrebbe, forse, essere oggi una delle vie percorribili per la definitiva risoluzione della crisi economica e finanziaria.

L’Italia non avrà bisogno dell’aiuto europeo

Torniamo in Messico, ed in particolare a Los Cabos ed al G20 delle 20 nazioni più importanti, economicamente stabili e tecnologicamente avanzare dell’intero globo, poiché, nel corso di una recentissima conferenza stampa, il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti sarebbe tornato a parlare, in maniera quanto mai positiva, della solidità economica italiana e, più in generale, europea.

Il Governo Monti torna a puntare sulla crescita

Il Ministro dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passera, recentemente intervistato sui delicati argomenti della crescita e del rigore economico, sarebbe tornato a parlare di aumento dell’IVA, di apertura di nuovi cantieri, di realizzazioni di grandiose infrastrutture, di spending review e, nonostante non se ne parlasse ormai da moltissimo tempo, anche di Ponte sullo Stretto.