Vi sarebbe oggi da segnalare come le tasse non siano per il momento bastate a risanare i conti pubblici e come, nonostante la spending review stia già cominciando a dare i propri primi benefici frutti, all'appello mancherebbero ancora ben 3,5 miliardi di euro.

Vi sarebbe oggi da segnalare come le tasse, e le numerose e nuove imposte introdotte nell’ordinamento italiano dal Governo Monti, non siano per il momento bastate a risanare i conti pubblici e come, nonostante la spending review stia già cominciando a dare i propri primi benefici frutti, all’appello mancherebbero ancora ben 3,5 miliardi di euro.

LAVORO IN NERO SEMPRE PIU’ DIFFUSO

Nonostante, dunque, le entrate tributarie siano aumentato addirittura dell’1,3% rispetto ai primi 4 mesi del 2011, la Ragioneria Generale dello Stato coordinata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, avrebbe rilevato un ammanco, rispetto a quanto previsto dal Documento Economico e Finanziario di aprile 2012, equivalente al 2,9%.

HOLLANDE, LE PEN E LA CRISI DEI MERCATI

Codesto così tragico dato si spiega, per lo meno a nostro avviso, o con la riduzione degli acquisti da parte di tutti gli italiani, giacché, nonostante l’aumento subito ad opera della manovra finanziaria di Ferragosto 2011, l’Imposta sul Valore Aggiunto incassata dallo Stato nei primi quattro mesi del 2012 sarebbe diminuita dell’1%, o con l’ormai spregiudicato aumento delle tasse che, stando a quanto in più occasioni dichiarato dalla Corte dei Conti, starebbe in questa precisa fase storica cominciando a soffocare, addirittura sul nascere, qualsiasi velleità di ripresa economica dello Stato.

LA CRISI ECONOMICA E’ DIVENTATA CRISI POLITICA E SOCIALE