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Decreto salva precari passa al Senato

Ci eravamo lasciati con il decreto Gelmini sui precari che doveva andare all’esame dell’Aula di Montecitorio in questo articolo, ora che c’è stato il via libera della Camera il decreto passerà all’esame del Senato, ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa dice questo decreto.

Il nuovo testo dà grande precedenza a quegli insegnanti che in questo momento si ritrovano disoccupati ma che l’anno scorso avevano un contratto annuale, che quindi avranno precedenza a prescindere dall’inserimento nelle graduatorie di istituto per le supplenze brevi per le assenze temporanee dei titolari.

Calendario completo scuola 2009/2010

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20 ottobre scorso l’Ordinanza n. 79 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che stabilisce le date per il calendario scolastico 2009-2010, per quanto riguarda in particolar modo gli esami di Stato per le scuole superiori.

Nell’ordinanza viene stabilito che l’esame di Stato per le scuole superiori inizierà per l’intero territorio nazionale con la prima prova scritta il giorno 22 giugno 2010, alle ore 8.30. La prima prova scritta a carattere nazionale dell’esame di Stato per le scuole medie per l’anno scolastico in corso avrà invece inizio il 17 giugno 2010 dalle 8.30.

Modifiche al decreto Gelmini per le supplenze ai precari

Oggi, 19 ottobre 2009, arriva all’esame dell’Aula di Montecitorio il testo del decreto Gelmini per quanto riguarda le supplenze ai precari. Quello che ha presentato la maggioranza è un emendamento al testo con incluse alcune modifiche, con lo scopo finale di evitare la bocciatura delle graduatorie attuali decise dal Tar.

Parlando in termini pratici e che possono interessare in prima persona i docenti, con questa modifica alla legge vengono permessi agli insegnanti nuovi diritti fino ad ora non esistenti.

Esame di dialetto per i professori

Il problema che ha sollevato la Lega Nord è reale, ci sono troppe persone e quindi anche troppi professori che ottengono una laurea dopo un compenso in denaro, in poche parole, ci sono persone che si comprano la laurea scavalcando poi nei concorsi gente che invece la laurea se l’è sudata. Se il problema sollevato è pertinente, la soluzione proposta dalla Lega appare bizzarra.

Introdurre un esame che testi il livello di conoscenza del dialetto e della storia della regione in cui il professore andrà ad insegnare fa storcere il naso a molti compreso il presidente della Camera Fini che ha già sottolineato che qualsiasi proposta deve essere conforme alla Costituzione.

Taglio degli indirizzi scolastici

Il consiglio dei ministri ha approvato ieri il disegno di legge che porterà un drastico cambiamento al settore scolastico italiano. Si può affermare che questa legge sarà la vera e propria riforma della scuola e prevede tagli sostanziali agli indirizzi ora attivi nei vari corsi di studi.

Questa riforma, attiva solamente per le scuole superiori prevede una riduzione degli indirizzi dagli attuali 396 a solamente 6 macro indirizzi liceali dove ogni scuola avrà un margine (una percentuale) di ore da gestire in autonomia scegliendo se attivare una seconda lingua, se insegnare il latino o aumentare le ore per il settore scientifico-tecnologico come ad esempio lo studio della fisica o della matematica.

Brunetta e i ragazzotti in cerca di sensazioni

Da una parte c’è Brunetta e dall’altra i ragazzi, da una parte la riforma Gelmini e dall’altra alcuni studenti in rivolta. E’ una sintesi molto frettolosa, ma più o meno è quello che sta succedendo in queste ore intorno all’università.

La riforma dell’università è l’ultimo tema affrontato dai manifestanti che si dicono in rivolta perchè il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini ha attuato una serie di provvedimenti al fine di contenere le spese e risparmiare sui costi inutili o quasi.

Tetto del 30% per gli studenti stranieri

Mariastella Gelmini, ministro della pubblica istruzione, ha descritto alcuni passaggi riguardanti la riforma della scuola per la quale in passato ha subito diversi attacchi dall’opposizione. La Gelmini ha affermato che in Italia sono presenti troppi corsi di laurea per i quali non vale la pena tenerli attivi per via del numero limitato di iscritti.

Ci sono corsi di laurea specialistica, spiega il ministro, con solo un alunno iscritto e mantenere un corso del genere significa uno spreco immane di risorse pubbliche: soldi che potrebbero servire per aumentare la qualità degli altri corsi di laurea.

Passi avanti sulla riforma della scuola (seconda parte)

Con le ultime decisioni intraprese all’interno del calderone della riforma, viene meno la babele delle scuole superiori, sostituite da un sistema d’istruzione molto più semplice e suddiviso in poche tipologie di istituti ben distinti fra loro.

Ai tradizionali e confermatissimi liceo classico, scientifico, linguistico e artistico si aggiungeranno il nuovo liceo delle scienze umane (ex scuola magistrale) e l’inedito “liceo musicale coreutico”, focalizzato su danza e musica.

Per il liceo artistico, comunque, si segnala una ripartizione in tre distinti indirizzi: figurativo, design e nuovi media; questa separazione, di fatto, offre dignità alle forme artistiche contemporanee, fino ad oggi trattate in semplici corsi sperimentali all’interno dell’istruzione artistica più tradizionale.
Ma è nella galassia degli istituti tecnici che si avrà una radicale semplificazione: dagli attuali trentanove indirizzi, i cui confini sono spesso labili, si scenderà ad appena undici.

Passi avanti sulla riforma della scuola (prima parte)

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri del 2008, il Governo ha varato alcuni provvedimenti destinati a passare all’esame del Parlamento e che segnano alcuni passaggi capitali nella rivoluzione del sistema scolastico targato Mariastella Gelmini.

Alcuni punti riguardano le classi inferiori, ma per esse non si registrano grandi novità rispetto ai punti già conosciuti. É confermato il superamento del modulo dei tre maestri ogni due classi per passare alla figura del maestro prevalente. Si introduce, inoltre, la possibilità di anticipare l’iscrizione del bambino alla scuola dell’infanzia all’età di due anni e mezzo. É confermato che la riforma del ciclo primario partirà dal prossimo settembre.

Nubi sulla riforma Gelmini

Dopo un incontro fra il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini e i rappresentanti sindacali del mondo scolastico, pare proprio che la rivoluzione fortemente voluta dal ministro e altrettanto fortemente contestata dalle sue controparti avrà un rallentamento e qualche modifica.

Sebbene il ministro precisi con chiarezza che per le scuole elementari il precedente modulo dei tre insegnanti per due classi “è morto e sepolto”, il progressivo instaurarsi del maestro unico, o per meglio dire “prevalente”, sembra subire qualche contraccolpo.

Agevolazioni per il rientro dei “cervelli”

Già da molti anni si discute senza troppo costrutto della fuga dei nostri migliori cervelli all’estero. La discussione è stata portata anche in parlamento dalla Ministro Gelimini. Mentre in Italia continuano ad arrivare immigrati per lo più con qualifiche ridotte, molti dei nostri scienziati, ingegneri e medici preferiscono scegliere la strada dell’America o del Nord Europa, con un grave danno facilmente immaginabile per il nostro sviluppo.

Scarsi fondi per la nostra ricerca, e ancor più scarsi stipendi previsti per dottorandi e ricercatori, sono il motivo principale di questo esodo, di cui i Paesi diretti concorrenti dell’Italia si avvantaggiano a nostre spese.