Grasso al Senato, M5S si spacca

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Prime crepe all’interno del Movimento a Cinque Stelle. Lo dicono tutti, i commentatori amici e quelli di parte avversa, lo dicono gli esponenti ed i portavoce dei partiti storici che, di queste, ne hanno visto tante, ma, in primo luogo, lo dicono i numeri. A conti fatti il Movimento a Cinque Stelle ha iniziato a sbandare alla prima curva, una curva doppia potremmo definirla in quanto le asperità erano due: l’elezione del Presidente della Camera dei Deputati (leggi: Roberto Fico Presidente della Camera?) e l’elezione del Presidente del Senato della Repubblica. E i problemi si sono palesati al Senato.

Grasso candidato di Bersani votato anche dai grillini

A dire il vero in questa sede potremmo capire che forse è sbagliato parlare di problemi per quanto riguarda la spaccatura interna al Movimento a Cinque Stelle che si è palesata al momento di fare i conti dei voti presi da Grasso. Diciamo piuttosto con maggiore semplicità che Grasso ha guadagnato la seconda carica dello Stato, vale a dire la presidenza di Palazzo Madama, non solo grazie ai voti del suo Partito, vale a dire il Partito Democratico (tra l’altro è un’evenienza molto rara nella storia repubblicana del nostro Paese che venga eletto Presidente del Senato un senatore di prima nomina). Ma Grasso è stato eletto anche con alcuni voti provenienti dai senatori del Movimento a Cinque Stelle nonostante l’ordine urlato da Grillo fosse stato quello di non votare un candidato di Bersani (leggi: I candidati M5S alla presidenza della Camera e Senato).

M5S spaccato anche sulla fiducia?

Le questioni sono eterogenee: i senatori del Movimento a cinque Stelle che hanno appoggiato Bersani e il suo candidato hanno innanzitutto disobbedito a Grillo e ai dettami del Movimento a Cinque Stelle. In secondo luogo, c’è però da considerare la portata della figura di Grasso: nel senso che i disobbedienti del Movimento a Cinque Stelle sembra non abbiano voluto votare il candidato di Bersani in quanto tale, ma hanno voluto votare un uomo come Grasso indipendentemente dal fatto che fosse stato proposto da Bersani. Ultima questione: le prime crepe esplose ieri all’interno del Movimento a Cinque Stelle in sede di elezione del Presidente del Senato, rientreranno subito? O sono la spia del marasma che potrebbe verificarsi nell’ancora più importante e ormai prossimo voto di fiducia?