La legge di Stabilità 2013 taglia le retribuzioni dei permessi di lavoro

di Gianni Puglisi Commenta

Il dipendente che ne faccia richiesta, a causa dell'approvazione della legge di Stabilità 2013, guadagnerà, dunque, il 50% rispetto a quanto guadagnato sino ad oggi.

Davvero pessime notizie, direttamente dall’approvazione della legge di Stabilità 2013, giungono a tutti coloro i quali, allo scopo di accudire un parente o un congiunto affetto da disabilità, debbano chiedere, al proprio datore di lavoro, continui e ripetuti permessi di lavoro.

LEGGE DI STABILITA’ 2013 E TAGLIO DELLE DETRAZIONI

La legge di Stabilità 2013, letteralmente rivoluzionando la legge numero 104 del 1992 che, sino ad oggi, avrebbe regolamentato il delicato argomento oggi alla nostra attenzione, avrebbe infatti provveduto a ridurre, nell’ambito, ovviamente, del più vasto progetto della più ampia riduzione della spesa pubblica possibile, le retribuzioni di codesti permessi di lavoro.

RETROATTIVITA’ TAGLI DETRAZIONI E FRANCHIGIA DEDUZIONI

Pur non toccando, dunque, la quantità dei permessi di lavoro che sarebbe possibile chiedere annualmente al proprio datore di lavoro, così che l’assistenza ai familiari disabili possa comunque venir garantita e tutelata, il legislatore, in questo particolare caso, avrebbe purtroppo provveduto addirittura a dimezzare la retribuzione delle su indicate giornata di permesso.

LEGGE DI STABILITA’ 2013 E FONDO ESODATI

Il dipendente che ne faccia richiesta, a causa dell’approvazione della legge di Stabilità 2013, guadagnerà, dunque, il 50% rispetto a quanto guadagnato sino ad oggi.

A venir ritoccate, in particolar modo, sarebbero state le retribuzioni dei giorni di riposo richiesti per accudire un parente o un congiunto che non sia immediatamente prossimo al dipendente che ne abbia fatto richiesta.

Qualora, dunque, il permesso di lavoro richiesto dal dipendente venga usufruito dal dipendente stesso piuttosto che sfruttato per accudire i figli o il coniuge disabile a carico, la retribuzione rimarrò identica a quella attuale e non verrà, dunque, decurtata nemmeno di un punto percentuale.

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