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Tagli al welfare nella legge di stabilità

Ci siamo occupati, e ancora a lungo ci occuperemo, della legge di stabilità finanziaria 2012, approvata dal governo guidato dal dimissionario Silvio Berlusconi, analizzandone, in particolare, le misure che incideranno sulla nostra vita quotidiana.

Ci siamo interessati, dunque, all’aumento delle accise, della mancata proroga della detrazione 55 che, in questi ultimi anni, è risultata essere molto utile per quanti abbiano avviato interventi di ristrutturazione energetica della propria abitazione, le misure occupazionali e molto altro ancora.

Ciò che ancora non abbiamo fatto, invece, è stato eviscerare la questione del welfare, dei servizi al cittadino, della sanità pubblica, dei trasporti e del patto di stabilità che, secondo moltissimi sindaci italiani, è stato messo a dura prova nonostante le numerose promesse di federalismo e autonomia fiscale elargite dai governi di centrodestra succedutisi negli ultimi anni.

A rischiare il blocco, sin dai primissimi mesi del 2012, sarebbero, a seconda delle preliminari indagini condotte sull’argomento, i treni regionali, utilizzatissimi dai moltissimi pendolari italiani che, mai dotati di un servizio accettabile, potrebbero vederselo addirittura cancellare. I fondi destinati a questa risorsa, fino ad ieri impiegati, per circa 1 miliardo di euro, da Trenitalia, passeranno dagli attuali 2,5 miliardi di euro ai soli 400 milioni garantiti dalle ultime manovre finanziarie approvate dal governo.

MOBILITÀ DEI DIPENDENTI PUBBLICI NELLA LEGGE DI STABILITÀ

Il che causerà, oltre alla probabile cancellazione di molte importanti tratte ferroviarie, un aumento generalizzato dei biglietti, anche relativi al trasporto pubblico urbano quali metropolitane, autobus e quant’altro, almeno del 25%.

I più pessimisti ipotizzano che una tale congiuntura potrebbe causare la chiusura, per mancanza di commesse, della Iribus Fiat, unica fabbrica italiana costruttrice di autobus.

Una situazione simile, ma con ben più gravi conseguenze, potrebbe verificarsi nel campo delle politiche sociali. Sebbene, infatti, la spesa per il sociale sia costantemente aumentata, sino a superare i 7 miliardi di euro nel 2010, i fondo destinati a questa importantissima risorsa sono, invece, decisamente calati, passando dal miliardo e mezzo del 2010 ai soli 200 milioni del 2011.

LEGGE DI STABILITÀ PROROGA AMMORTIZZATORI SOCIALI

Per non parlare, infine, della sanità pubblica, ormai perennemente in perdita ed incapace di risollevarsi. Le regioni, a questo proposito, subiranno un salasso pesante e, per certi versi, ingiusto.

Dopo la reintroduzione, a dire il vero forzata, del ticket sulle prestazioni sanitarie, a causa del precocissimo fallimento del patto per la salute, le regioni subiranno un ulteriore taglio, delle risorse destinate alla sanità, pari a circa 7 miliardi di euro in due anni.

VASCO ERRANI PARLA DEI TAGLI EFFETTUATI AI DANNI DEL WELFARE