Biden tende la mano agli alleati in Cina

di Daniele Pace Commenta

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L’amministrazione Biden vuole essere “in sincronia” con alleati e partner e poi si impegnerà con la Cina, ha detto martedì il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price.

Price ha detto che “non è una coincidenza” che le interazioni iniziali del presidente Joe Biden e del Segretario di Stato Antony Blinken siano state con partner in Europa e nella regione indo-pacifica, osservando che “vediamo le nostre alleanze, le nostre partnership a livello globale come ancora una volta questa forza moltiplicatrice attraverso un un’ampia gamma di sfide, e questo include il nostro rapporto con Pechino “.

Biden

Cosa vuol fare Biden con la Cina

Le relazioni tra Washington e Pechino durante la precedente amministrazione Trump sono state spesso litigiose, con scontri su questioni relative al commercio, alla tecnologia, alla sicurezza regionale e ai diritti umani.
Price ha descritto l’attuale relazione degli Stati Uniti con Pechino come vista “attraverso la lente della concorrenza e posizionandoci per competere e, infine, per superare la concorrenza con i cinesi”.

“Sappiamo che la Cina è impegnata in una serie di comportamenti che danneggiano i lavoratori americani. Attenua il nostro vantaggio tecnologico. Minaccia le nostre alleanze e influenza le organizzazioni internazionali”, ha detto Price in un briefing del Dipartimento di Stato martedì.

“E la Cina si è impegnata in gravi violazioni dei diritti umani che sconvolgono la coscienza. Quindi contrasteremo le azioni aggressive e coercitive della Cina, sosterremo i nostri principali vantaggi militari, difenderemo i valori democratici, investire in tecnologie avanzate e ripristinare le partnership di sicurezza vitali”, ha detto.
Tuttavia, ha osservato che ci sono questioni come il cambiamento climatico “per le quali condividiamo un interesse nazionale, in cui è nel nostro interesse nazionale cooperare su base limitata con la Cina. Penso che sia ovvio che possiamo camminare e masticare gomme allo stesso tempo, per non essere troppo colloquiali”, ha detto Price.

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha precedentemente suggerito che Pechino sarebbe disposta a riavviare le sue relazioni con gli Stati Uniti dopo le elezioni di novembre, dichiarando che i due paesi si trovano in un “momento storico critico” dopo un anno di crescenti tensioni.

Il portavoce del Dipartimento di Stato ha anche invitato la Cina “a cessare la sua pressione militare, diplomatica ed economica contro Taiwan e invece ad impegnarsi in un dialogo significativo con la leadership democraticamente eletta di Taiwan”. Vedremo a questo punto quali saranno i prossimi step che verranno fatti dallo staff di Biden, dopo le notizie di oggi 3 febbraio.