Mai come nella scorsa settimana e in quella appena cominciata le vicende di politica interna del nostro Paese si intrecciano a doppio filo con quelle dell’Unione Europea. Potremmo quasi prendere ad esempio gli ultimi giorni del nostro governo e del nostro dibattito politico per intavolare una qualsiasi discussione sui rapporti che ci sono tra uno Stato Membro e l’Unione europea perché in rapida successione abbiamo parlato di bollettino della Banca Centrale Europea, di obblighi derivanti dai trattati, del Fiscal compact e anche di altro. E, in tutti questi casi, abbiamo sottolineato come le vicissitudini italiane siano ormai inscindibili da quelle europee.

La polemica di Berlusconi

Ma, come nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, è bene adesso procedere con ordine e tornare alla mera cronaca. Con un tempismo quasi sconvolgente, ieri le dichiarazioni si Silvio Berlusconi che esortava i rappresentanti della classe politica italiana ad anteporre il congelamento dell’aumento dell’Iva agli obblighi comunitari lanciando quasi una sfida all’Unione europea e ai suoi dettami per rimanerci dentro (leggi: Berlusconi, l’Iva e l’Ue), oggi l’intervento del governatore della Banca Centrale europea Mario Draghi in merito alla politica monetaria nell’Eurozona nel breve e nel medio periodo. Le parole di Draghi sono un vero e proprio manifesto di intenti volto a sottolineare la maggiore attenzione che la Banca Centrale Europea nei prossimi mesi presterà ad ogni singolo sviluppo economico e monetario all’interno degli Stati Membri.

Gli strumenti di Draghi

In effetti il governatore della Banca Centrale Europea non è sceso estremamente nello specifico in questa occasione, come era del resto prevedibile, ma ha sottolineato come a disposizione della principale istituzione monetaria all’interno dell’Eurozona ci sia un’ampia scelta di strumenti e di interventi sia di natura economica che politica che strumenti tecnici monetari tali da poter approntare delle risposte immediate e sempre efficaci ai prossimi ipotetici momenti di tensione all’interno della politica economica degli Stati Membri. E, inoltre, nella stessa occasione, Draghi ha sottolineato che è proprio grazie a tali strumenti e a tali interventi che la Banca Centrale Europea è già riuscita a superare delle tensioni economiche non indifferenti (leggi anche: I vincoli economici comunitari).