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Offerte appalti pubblici con data inderogabile

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto il ricorso di un’impresa contro la Regione Lazio, stabilendo che i termini indicati nei bandi delle gare pubbliche per la presentazione delle garanzie delle offerte hanno carattere perentorio e non possono essere derogati, pena l’esclusione dalla procedura di gara.

La Regione Lazio aveva affidato i lavori aggiudicando il bando ad una società che era in notevole ritardo sui tempi di presentazione della domanda e da qui è nato il ricorso dell’altra impresa.

Minacciare di diffondere video hard dell’amante è violenza privata

I giudici della Cassazione hanno stabilito che minacciare l’ex amante di pubblicare o diffondere foto o video hard della relazione conclusa, rappresenta violenza privata.

Viene quindi confermata la condanna ad un uomo della provincia di Caserta, che durante la storia clandestina con una donna, aveva filmato vari rapporti sessuali, e a relazione conclusa aveva minacciato la donna stessa di diffondere tali immagini, se fosse tornata a vivere con il marito.

Poste Italiane possibile accedere agli atti per gli ex-dipendenti

Il Consiglio di Stato, sezione sesta, nella sentenza del 2 ottobre 2009, n. 5987, ha stabilito che anche gli ex-dipendenti di Poste italiane, una volta cessato il rapporto lavorativo, possono accedere agli atti riguardanti l’organizzazione interna della società.

Si torna a parlare quindi del tema dell’applicazione soggettiva del diritto di accesso, che prende in causa la legge n. 241/90, di cui, l’art. 23, da ultimo modificato dalla legge n. 15/2005, dove viene elencato il gruppo di soggetti nei confronti dei quali è possibile esercitare questo diritto di accesso agli atti.

Il palpeggiamento per gioco è violenza sessuale

La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Venezia stabilendo in questo modo che il palpeggiamento, anche se per gioco, può essere ritenuto a tutti gli effetti violenza sessuale, se non c’è il consenso della vittima.

La Corte di Appello di Venezia aveva condannato proprio per un caso del genere un quarantenne a 10 mesi di reclusione, reo di aver palpeggiato “per gioco” una barista della città veneta.

La Regione non può decidere su impianti eolici e fotovoltaici

La Legge regionale del Molise n.15 del 21 maggio 2008 è stata ritenuta in gran parte illegittima dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che è stata chiamata a pronunciarsi proprio su questa legge, che stabilisce la presenza di impianti eolici e fotovoltaici sul territorio.

Davanti alla Corte Costituzionale sono stati impugnati gli artt. 2 (comma 1, lettere E, G, H, I, J, K, L, M e N), 3, 4 e 5 della Legge regionale del Molise n.15, e sono state trovate molte anomalie che andavano in conflitto con il Decreto lgs. 387/2003 e con la Legge statale 239/2004, che stabiliva il riordino del settore.

Multe di ausiliari dipendenti comunali valide anche fuori dalle strisce blu

La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione ha annullato una sentenza del Giudice di Pace di Civitavecchia, stabilendo così che anche gli ausiliari del traffico possono multare gli automobilisti anche al di fuori delle strisce blu, se dipendenti comunali.

In precedenza il Giudice di Pace di Civitavecchia aveva annullato una multa fatta per divieto di sosta ad un automobilista da un ausiliario del traffico, in una strada che non era stata data in concessione come area di parcheggio ad una società privata.

Il GdP aveva motivato tale scelta con il fatto che la zona non fosse inclusa nel capitolato per la gestione dei parcheggi comunali.

Chi deve far rispettare il divieto di fumo?

La Legge anti fumo nei locali pubblici in Italia è entrata in vigore ormai da quasi 7 anni (era il 2003) ma esistono ancora molti dubbi a tal proposito, e nemmeno troppo piccoli. Uno dei dubbi più grossi è: chi deve far rispettare il divieto di non fumare?

Verrebbe da dire che sono i gestori del locale a doverlo fare, invece non è così: infatti il Consiglio di Stato ha stabilito che non sono i titolari di locali pubblici a dover fare applicare il divieto di fumo.

Le Regioni non possono decidere la portata del condono

La Corte Costituzionale ha ribadito che solo lo Stato può decidere sulla portata massima del condono edilizio straordinario, andando così ad annullare una parte dell’articolo 1 della Legge delle Marche 11 del 27 maggio 2008 (Interpretazione autentica dell’art. 2 della legge regionale n.23 del 29 ottobre 2004, “Norme sulla sanatoria degli abusi edilizi”).

La Corte ha stabilito che questa legge eccedeva la competenza concorrente della Regione in tema di governo del territorio. La sentenza, depositata pochi giorni fa, è il seguito di una questione di legittimità sollevata nell’agosto 2008 dalla presidenza del Consiglio dei ministri.

Vietata la vendita di pelli di foca in Europa

Arriva dal Parlamento europeo e dal Consiglio attraverso il regolamento (CE) n. 1007/2009 una sentenza ottima dal punto di vista ambientale e di salvaguardia delle foche, infatti a partire dal 20 novembre 2009 sarà illegale in tutto il territorio comunitario il commercio delle pelli di foca ma non solo.

Sarà infatti considerato illegale il commercio di qualsiasi prodotto ricavato dalla foca, e di tutte le specie di pinnipedi (Phocidae, Otariidae e Odobenidae).

Sarà consentita quindi solo la vendita di prodotti che provengono dalla caccia naturale a questi animali, messa in pratica dalle popolazioni esquimesi residenti in Alaska, Canada, Groenlandia e Russia.

Possibile fare appello contro l’assoluzione per vizio totale di mente

La norma che vietava l’appello contro l’assoluzione per vizio totale di mente è stata giudicata irrazionale e lesiva del diritto di difesa.

E’ così che la Corte d’Appello di Napoli ha proposto giudizio di legittimità dell’art. 443, comma 1, del codice di procedura penale, così come modificato dall’art. 2 della Legge 20 febbraio 2006, n. 46, in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento.

Al vaglio della Corte prima e della Consulta poi è passata la norma che “non consente all’imputato di proporre appello contro le sentenze di assoluzione per difetto di imputabilità derivante da vizio totale di mente, emesse a seguito di giudizio abbreviato”.

Dipendente comunale timbra il cartellino e va allo stadio, sei mesi di carcere

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato una sentenza della Corte di Appello di Lecce che aveva condannato un dipendente comunale per truffa, il quale secondo la ricostruzione si era fatto timbrare il cartellino delle presenze da un collega e nel frattempo era andato allo stadio per assistere alla partita della squadra del cuore.

La Corte di Appello a sua volta aveva già confermato la sentenza del Tribunale di Lecce, Sezione distaccata di Castrano, che aveva condannato per il reato di truffa il dipendente del Comune di Taurisano.

No al crocifisso nelle scuole dalla Corte Europea

Una sentenza della Corte europea (COUR EUROPÉENNE DES DROITS DE L’HOMME DEUXIÈME SECTION – AFFAIRE LAUTSI c. ITALIE (Requête no 30814/06) ARRÊT STRASBOURG 3 novembre 2009 ) sui Diritti dell’Uomo afferma che l’esposizione di un simbolo religioso di natura confessionale nelle aule scolastiche (ovviamente riferito al crocifisso) rette dallo Stato limita il diritto dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni religiose o filosofiche e con la libertà degli alunni di credere o di non credere.

Viene quindi condannata l’Italia in quanto è usanza esporre la croce nelle aule scolastiche di tutto il nostro paese, che secondo la Corte di Strasburgo dovrebbe essere neutrale nell’insegnamento della religione.