Il discorso di Mattarella per la fine dell’anno

di Daniele Pace Commenta

 Il discorso di Mattarella per la fine dell’anno non ha tracciato un bilancio dell’anno appena passato, ma più che altro ha portato delle considerazioni agli italiani per rintracciare, come ha detto il presidente, una “comunità di vita”. All’Italia servirebbero valori, prospettive, diritti e doveri.

I punti

Il presidente vuole rilanciare l’immagine del nostro paese come una comunità e un’identità, e ne sente la necessità nei suoi viaggi.

“Nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e comunicano di continuo ciò che pensano e anche quel che fanno nella vita quotidiana”. E nel significato di comunità, per il presidente ci sono “responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese”.

Un presidente che torna a parlare di mafia, a non dimenticarla, perché “è particolarmente forte in alcune aree del Paese dove la prepotenza della mafia si fa particolarmente sentire”. E per sottrarre il paese alla mafia, serve sicurezza, che “è anche lavoro, istruzione, più equa distribuzione delle opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati, dopo una vita di lavoro. Tutto questo si realizza più facilmente superando i conflitti e sostenendosi l’un l’altro”.

Proprio qui però l’Italia pecca, specialmente al sud. Un paese dove ci sono più di 4 milioni di lavoratori a nero, costretti a lavorare senza garanzie, lascia spazio a fenomeni criminali, che riescono ad occupare il vuoto lasciato dallo Stato.