Delega al Governo Monti per il nuovo Codice degli Appalti

di Gianni Puglisi Commenta

Il ddl Anticorruzione, recentemente approvato, con voto di fiducia, dal Senato della Repubblica, avrebbe introdotto, tra le altre, numerose nuove norme inerenti lavori ed appalti pubblici (quest'ultimi, gonfiati sino al 40% proprio a causa della corruzione, peserebbero per oltre 60 miliardi di euro l'anno sull'economia e sulla finanza italiane).

Il ddl Anticorruzione, recentemente approvato, con voto di fiducia, dal Senato della Repubblica, avrebbe introdotto, tra le altre, numerose nuove norme inerenti lavori ed appalti pubblici (quest’ultimi, gonfiati sino al 40% proprio a causa della corruzione, peserebbero per oltre 60 miliardi di euro l’anno sull’economia e sulla finanza italiane).

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Codesta innovativa normativa, oltre a cercare di arginare il più possibile il gravissimo problema di cui sopra, avrebbe altresì, purtroppo, contribuito ad aumentare, rendendolo ancora ed oltre modo confusionario, l’intervento del Governo Monti in materia di appalti pubblici giacché, come forse saprete, sarebbero sino ad oggi oltre 120 i provvedimenti che, grazie ai più differenti decreti ed alle più differenti riforme, l’attuale esecutivo avrebbe definitivamente approvato in questo primo anno di attività.

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Da qui l’idea, ancora in fase di definizione, della promulgazione di una specifica legge delega che, nei prossimi mesi, consenta al Governo Monti non soltanto di armonizzare, fra di loro, le 120 norme di cui sopra bensì anche, e sopratutto, di armonizzare i su indicati 120 provvedimenti di cui sopra con la legge 163/2006 e con le direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE dando vita ad un nuovo e più solido, possibilmente più efficace, impianto normativo che possa un giorno scaturire nella definizione di un innovativo e moderno Codice degli Appalti.

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