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Mastella candidato nel PDL alle europee

Come ormai sappiamo, Clemente Mastella si è candidato nella lista del PDL insieme a Berlusconi. Mastella però, fino a due anni fa, era ministro della Giustizia nel governo Prodi dando poi le dimissioni perchè la magistratura stava indagando sulla sua famiglia.

Mastella risulta essere tutt’ora indagato per l’inchiesta di Santa Maria Capua Venere che ha visto l’arresto della moglie e del consuocero. L’ex ministro che, dando le sue dimissioni, fece cadere il governo, è indagato e c’è la probabilità che venga processato per alcuni episodi di tentata e riuscita concussione.

Possibile accordo sul referendum

Qualche giorno fa avevamo denunciato i possibili sprechi sul referendum che poteva essere fatto in un unico giorno dedicato alle elezioni.

Per evitare inutili sprechi di denaro pubblico era stato proposto di effettuare il referendum durante le elezioni per le europee, ma non era un’alternativa che piaceva molto al centro destra che spera di non far raggiungere il quorum per un referendum che potrebbe sistemare l’attuale legge elettorale definita una porcata da colui che l’aveva firmata.

Sprechi per il referendum sulla legge elettorale

Le elezioni devono ancora arrivare, ma si grida già allo spreco di denaro pubblico. Come sappiamo il 6 e il 7 giugno 2009 gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere i propri candidati per il parlamento europeo.

La cosa interessante per evitare inutili sprechi di denaro pubblico, considerato anche il periodo non proprio appropriato, era quella di inglobare più elezioni nello stesso giorno e fare una grande “giornata dedicata alle elezioni” in modo da ridurre i costi.

Mastella candidato con il centrodestra

La notizia, in realtà, era nell’aria da più di un anno, ma prima di arrivare all’ufficialità si è dovuti passare attraverso le elezioni anticipate e la formazione del nuovo Governo: Clemente Mastella, segretario nazionale dell’Udeur, si candiderà alle prossime elezioni europee di giugno nelle liste del Popolo della Libertà.

A questa scelta si accompagna la verifica che a livello locale l’Udeur svolgerà in tutte le amministrazioni dove è inserito in una coalizione di centrosinistra, per scegliere se confermare o ritirare l’alleanza, con particolare attenzione alla Campania. Ma in realtà Mastella sembra avere le idee chiare in proposito: “Visto come mi hanno trattato non credo che ci saranno altre alleanze a sinistra”.

Legge elettorale, riforma in discesa

È probabile che già dalle prossime settimane il Parlamento si metta all’opera per approvare in tempi rapidissimi la riforma della legge elettorale per le Europee, dopo l’accordo dei giorni scorsi sulla soglia di sbarramento che ha visto protagoniste tutte le principali forze politiche.

Popolo della Libertà, Lega Nord, Partito Democratico, Italia dei Valori e UDC hanno infatti concordato sulla soglia del 4%, che di fatto mette tutte queste liste al riparo ma danneggia i mille partitini che, soprattutto a sinistra, eroderebbero il numero dei rappresentanti eletti dalle liste maggiori.

Vendola e Camilleri verso le Europee

Era nell’aria da tempo, ma si è ormai consumata definitivamente la rottura fra le due anime di Rifondazione Comunista: il governatore pugliese Nichi Vendola ha ufficialmente dato vita a “Rifondazione per la Sinistra”, il cui obiettivo è quello di riallacciare i rapporti con altre formazioni della galassia della sinistra (lo SD di Mussi, i Verdi…) e di dialogare col Partito Democratico, verso il quale, peraltro, Vendola si mantiene aspramente critico.

Nella sua migrazione, Vendola si porta dietro alcuni pezzi da novanta di PRC, come gli ex-segretari Fausto Bertinotti e Franco Giordano. Inutili gli ultimi appelli di Paolo Ferrero, che invita ad evitare “una scissione verso destra” e il rischio di una “subalternità” al PD.

Rutelli: Veltroni deve sfruttare l’occasione della crisi

Francesco Rutelli, leader della Margherita, intervistato da Francesco Verderami del Corriere, afferma di vedere il PD abbastanza impotente non in grado di sfruttare le molte occasioni che il governo gli sta proponendo.

Per la prima volta, dopo le elezioni, l’alleanza di governo capitanata da Silvio Berlusconi risulta essere in apparente difficoltà causata da alcuni battibecchi tra il leader della Lega Nord Umberto Bossi e PDL e da incomprensioni interne al Partito della Libertà.

Il futuro della Destra

Per Storace, l’ultimo sondaggio di Renato Mannheimer è stata una salutare boccata d’ossigeno. Secondo la rilevazione pubblicata sul Corriere della Sera (peraltro vivacemente contestata dalla maggioranza di governo), il gradimento degli elettori verso l’operato del Popolo delle Libertà scende per la prima volta sotto il 50%, arrivando addirittura a poco più del 40%, ma senza che a giovarne sia il Partito Democratico, il cui consenso fra gli elettori si manterrebbe stabile ad un livello ben più basso.

Disputa sulla legge elettorale (II)

Sebbene fosse una questione già oggetto in passato di dibattito fra le forze politiche, è solo negli ultimi giorni che la questione delle preferenze sembra essere tornata prepotentemente alla ribalta.

In sintesi, nel progetto di legge presentato dal Governo per riformare la legge elettorale per il Parlamento Europeo si punta verso l’abolizione della possibilità per l’elettore di scegliere fra uno a tre candidati (a seconda della circoscrizione) all’interno di una stessa lista, introducendo invece le liste bloccate:

Disputa sulla legge elettorale (I)

Se l’approvazione definitiva del decreto-legge voluto dal ministro Gelmini sulla riforma della scuola dovrebbe portare in tempi brevi ad un ridimensionamento delle proteste in quel settore, è ormai in pieno svolgimento fra le forze politiche lo scontro su un altro terreno insidioso, e che appare al momento ben lontano da ogni ipotesi di accordo, a dispetto dei ripetuti appelli del Presidente della Repubblica.

Si tratta della nuova legge elettorale per le elezioni europee, che dovrebbe essere approvata nei prossimi mesi, appena in tempo per il rinnovo del Parlamento europeo, previsto per la prossima primavera.