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Alfano sul governo Letta

Il ministro degli Interni del nuovo governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta prova a tirare le fila delle prime settimane di attività. E, per farlo, ad onor del vero, non cerca di minimizzare le grane e i grattacapi che si sono addensati in seno al nuovo governo. Prova, di contro, a sottolineare come siano degli incidenti di percorso assolutamente normali per l’azione di un governo tenuto insieme con gli spilli. Perché è assolutamente prevedibile che su più di un punto di volta in volta all’ordine del giorno le posizioni, almeno quelle di partenze, siano molto differenti (leggi: Letta sul primo mese di governo).

Letta sul primo mese di governo

Il nuovo presidente del Consiglio Enrico Letta sottolinea tutti i pregi del proprio governo di coalizione sostenendo come sta provando a raggiungere tutte le priorità in cima alla propria lista e come stia riuscendo a tenere insieme gli interessi singoli dei partiti, operazione come sempre assai complicata quando si tratta di essere alla guida di un governo di unità nazionale o di ampia coalizione che dir si voglia come in questo caso. E, quasi con disinvoltura, ci tiene a sottolineare come il suo governo sta riuscendo a dare concretezza ad alcuni dei punti fondamentali del Partito Democratico.

Letta sul nodo dell’Imu

Si avvicina uno dei primi appuntamenti veramente importanti per il nuovo governo Letta. Ci riferiamo al decreto che porterà alla sospensione del pagamento della prima rata dell’Imu: attenzione, il riferimento a quanto pare, le notizie non sono ancora certe ma le indiscrezioni risultano attendibili come non mai in questa occasione, sarà esclusivamente all’Imu sulla prima casa a causa della brusca frenata degli ultimi giorni in merito all’Imu per le imprese cioè a quella sui capannoni industriali. E tutto ciò ha già portato a prime schermaglie tra Popolo della Libertà e Partito Democratico (leggi anche: L’Imu sui capannoni slitta).

Governo Letta in ritiro: stop ministri in tv

Il Governo Letta in ritiro

Un giorni di “ritiro” per i ministri del governo Letta presso l’Abbazia di Spineto a Sarteano vicino Siena diciamo a metà strada tra Firenze e Roma. Letta fa sapere che sarà un’occasione importante per fare spogliatoio e creare una squadra di governo coesa e soprattutto compatta su determinati obiettivi da raggiungere.

Le richieste di Bruxelles a Letta

I grattacapi per il nuovo governo del nostro Paese presieduto da Enrico Letta sono purtroppo solo all’inizio, o, almeno, così sembra. E le nubi più scure si addensano in capo alle questioni di politica economica. Se riavvolgiamo il nastro delle ultime settimane al momento immediatamente successivo al giuramento del governo Letta e dei suoi ministri (leggi: Il governo Letta al completo), ricorderemo che il nuovo ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini aveva annunciato come primo provvedimento il Def aggiornato. Subito dopo Letta è partito per aprire il dialogo con i leader europei incontrando Merkel, Hollande e Barroso in rapida successione.

Expo 2015: Sala commissario unico

Il dado sull’Expo 2015 è tratto. Nel senso che il primo atto ufficiale è stato compiuto in queste ore, per la precisione questa mattina a Milano. Ad onor del vero non si è trattato del primissimo atto ufficiale per quanto riguarda l’Expo 2015, ma, senza dubbio, si è trattato sia del primo atto ufficiale in materia del nuovo governo Letta che dell’atto ufficiale dal punto di vista della nomina del commissario unico. Oggi, infatti, il nuovo presidente del Consiglio Enrico Letta ha nominato Giuseppe Sala commissario unico Expo 2015 (leggi: Il governo Letta al completo).

L’allarme della Cisl sulla cassa integrazione

Nuovo allarme del sindacato per le condizioni economiche del nostro Paese e per il finanziamento della cassa integrazione. Oggi ha parlato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni che ha rilasciato dichiarazioni assai più che allarmanti ai microfoni dei cronisti dell’Ansa. Bonanni ha sottolineato come la ripresa economica per il nostro Paese è ancora lontana e che al momento l’insediamento del nuovo governo di Enrico Letta sia senza dubbio un avvenimento molto positivo, ma assolutamente insufficiente alla ripresa del nostro Paese.

La Biancofore perde le deleghe alle pari opportunità

La Biancofore ha perso le deleghe alle pari opportunità e allo sport ed è passata a occuparsi di pubblica amministrazione e di semplificazione. Lo ha deciso il nuovo Presidente del Consiglio del nostro Paese Enrico Letta con un tempismo impressionante in seguito alle polemiche sorte per le interviste rilasciate dalla Biancofore negli ultimi giorni in materia di gay. La scelta di Enrico Letta è stata innanzitutto velocissima e, in secondo luogo, volta a modificare la posizione della Biancofore senza cancellarla però dal governo dovendo altrimenti modificare la composizione dell’esecutivo (leggi: Il governo Letta al completo).

Il governo Letta al completo

Il governo Letta è fatto in ogni sua parte. Tutto è cominciato una settimana fa, cominciato per modo dire dato che è sempre bene ribadire che si è trattato del governo dalla gestazione più lunga e complessa della storia repubblicana del nostro Paese. A partire da sabato scorso, dunque, prima lo scioglimento della riserva, poi la lista dei ministri e il giuramento di Enrico Letta e della sua squadra di ministri. Nei primi giorni della settimana il nuovo presidente del Consiglio ha incontrato Merkel, Hollande (leggi: Il vertice Letta – Hollande) e Barroso (leggi: Il vertice Letta – Barroso) e nella giornata di ieri ha completato la squadra di viceministri, sottosegretari e presidenti di commissione.

Il vertice Letta – Barroso

La terza ed ultima tappa del velocissimo tour europeo del neo presidente del Consiglio del nostro Paese Enrico Letta è stata Bruxelles. Letta, negli ultimi tre giorni, subito dopo aver incassato la fiducia in entrambi i rami del Parlamento ha incontrato, nell’ordine, la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino (leggi: Il vertice Letta – Merkel), il leader socialista Francois Hollande a Parigi (leggi: Il vertice Letta – Hollande) e, in ultimo, il capo dell’esecutivo Barroso a Bruxelles presso la sede della Commissione Europea. Si è trattato di un tour rapido e incisivo in cui gettare le basi per una solida collaborazione in sede comunitaria.

Il vertice Letta – Hollande

Nella giornata di ieri la seconda tappa del tour in giro per l’Europa del nostro nuovo presidente del Consiglio Enrico Letta. Nei fatti, non appena ha incassato la fiducia sia alla Camera che al Senato, il neo premier italiano è partito per un giro di visite ai principali leader europei: ha incontrato prima la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino (leggi: Il vertice Letta – Merkel), poi Francois Hollande a Parigi e alla fine Josè Manuel Barroso a Bruxelles. Un tour quasi di presentazione in cui gettare le basi e prendere i contatti più affidabili per il nuovo governo del nostro Paese.

Il vertice Letta – Merkel

Il nuovo presidente del Consiglio italiano Enrico Letta ha incassato la doppia fiducia: prima alla Camera e poi, nella giornata di ieri, al Senato (leggi: Il discorso di Letta). I numeri sono assimilabili in entrambi i rami del Parlamento e testimoniano la trasversalità di un esecutivo di grande coalizione voluto da quasi tutte le forze politiche presenti nell’arco parlamentare italiano. Quindi, da un punto di vista strettamente formale, possiamo dire che è da ieri, vale a dire dal momento successivo alla doppia fiducia presso la Camera e presso il Senato che abbiamo un nuovo governo.