Fini vuole Maroni premier

Nel corso di un’intervista al quotidiano La Repubblica, analizzando la situazione politico-economica italiana bisognosa di un urgente rinnovamento, il Presidente della Camera ha dichiarato di voler vedere cadere l’attuale Governo Berlusconi in favore di un prossimo Governo Maroni, convinto che il titolare del Viminale sia l’unico uomo del centrodestra in grado di dare la spallata definitiva ad un progetto polito fallimentare che cerca di perpetrarsi (leggi: trascinarsi) oltre il 2013 grazie all’elezione di Angelino Alfano, attuale ministro di Grazia e Giustizia, quale coordinatore unico del PdL (Popolo della Libertà) e possibile candidato premier delle elezioni venture.

LE REAZIONI POLITICHE

Verifica di Governo fissata a giugno

La verifica di Governo è stata fissata alla Camera per l’ultima settimana di giugno, dal 20 al 27.
Il Pd, come ha dichiarato Dario Franceschini in Aula, ha chiesto che il dibattito si potesse svolgere già la prossima settimana, ma il presidente della Camera Gianfranco Fini avrebbe fissato il dibattito per la prima data utile che sarebbe appunto la quarta settimana del prossimo mese.
Il Pd avrebbe poi successivamente dichiarato che Berlusconi, a fronte della disfatta elettorale delle appena trascorse elezioni amministrative, che hanno visto la netta maggioranza del centrosinistra, dovrebbe presentarsi dimissionario alla verifica parlamentare richiesta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Daniela Santanchè biografia

Daniela Garnero Santanchè nasce a Cuneo il 7 aprile del 1971; dopo gli studi liceali, si trasferisce a Torino per iscriversi all’università, dove si laurea nel 1983 in Scienze Politiche.
Attualmente Daniela Santanchè è sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega all’attuazione del programma di Governo dal 1 marzo 2010.
Subito dopo la laurea, giovanissima, si sposa con il chirurgo plastico Paolo Santanchè, dal quale si separa nel 1993, dopo aver conosciuto il suo attuale compagno Canio Mazzaro dal quale ha avuto un figlio nel 1996.
Il matrimonio viene annullato dalla Sacra Rota ma lei continua a mantenere il suo cognome da sposata; inizia nel 1995 il sodalizio con Ignazio La Russa, del quale diventa suo stretto collaboratore e inizia così la sua vita politica, tra le fila di AN.

La escort e Fini: partono le denunce

Gianfranco Fini è partito all’attacco a suon di querele e denunce per contestare le notizie false ed infamanti riguardanti un suo coinvolgimento con una prostituta di Reggio Emilia.
L’avvocato Giuseppe Consolo fa sapere che questo sarà soltanto l’inizio della battaglia in cui si combatterà a suon di querele, in primis contro Libero e contro Il Giornale che hanno ripreso la questione della donna dai facili costumi per gettare fango su Fini, ma soprattutto sul Premier Silvio Berlusconi.
In questa denuncia si chiede che vengano fuori i nomi dei colpevoli e dei mandanti, contestando il reato di diffamazione tramite stampa e quelli ancora più gravi, d’estorsione e cospirazione politica.

Fini: accordo coi magistrati barzelletta di Berlusconi

(FOTO ANDROKONOS)
Il premier smentisce le indiscrezioni, apparse su agenzie e testate come il sito del “Corsera”, che gli attribuivano queste parole: “c’è un accordo tra l’Anm e Fini per andare contro riforma di giustizia e legge sulle intercettazioni, fin quando rimarrà presidente a Montecitorio”
Fini, dopo la diffusione di queste dichiarazioni, sempre secondo indiscrezioni riportate dai suoi “vicini” avrebbe detto:“questa è un’altra barzelletta che Berlusconi ha preso dal suo repertorio”.

Gianfranco Fini non si dimette

Secondo il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini ha tra le mani un patto coi magistrati si apprende sulle pagine del Corriere.it. Silvio Berlusconi sostiene infatti che Gianfranco Fini sarebbe disposto ad ostacolare la riforma della giustizia che comprende anche alcuni emendamenti sui magistrati per il solo scopo di essere tutelato dal punto di vista legale.

Tulliani è proprietario della casa a Montecarlo

E’ questa l’ipotesi fatta dal quotidiano Il Giornale che ha scovato la notizia su due magazine dei Caraibi che hanno mostrato alcuni documenti che proverebbero il legame tra le due società del­l’isola di Saint Lucia e Tulliani. Le due società risultano essere le proprietarie dell’appartamento monegasco preso in affitto da Tulliani, fratello della compagna di Gianfranco Fini ed ex di Gaucci, dopo che Alleanza Nazionale lo ha venduto a seguito di un’eredità ricevuta da una contessa fascista.

Bossi: “Fini ce l’ha col Nord”

La situazione è difficile, Fini ce l’ha con il Nord“. Queste le prime considerazioni di Umberto Bossi, segretario della Lega e ministro delle Riforme, espresse oggi a una festa del Carroccio in Valcuvia. “Per Berlusconi la strada è molto stretta – ha poi detto – se Silvio dava retta a me si andava ad elezioni prima“.

Fini: da Mirabello nuovo strappo

La domenica è di Fini. Il leader di Futuro e libertà, corrente del Pdl ha parlato ieri a Mirabello, Ferrara, dal palco della festa del nuovo soggetto politico che presiede. Il suo intervento, recitato in casa, di fronte ai fedelissimi che stanno seguendo le sue scelte politiche era molto atteso.

Giancarlo Tulliani beccato con una Ferrari a Montecarlo

Negli ultimi giorni ha fatto parlare molto la questione legata alla casa a Montecarlo del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che è stato lasciato in eredità negli anni scorsi da una nobildonna ad Alleanza nazionale.

La casa in questione adesso è in affitto al fratello della compagna di Fini, Elisabetta Tulliani, il quale fratello Giancarlo è stato beccato tra le strade del Principato, come testimonia l’ultima foto scattata dal settimanale Chi nel principato.

Distinguere i clandestini e i rifugiati

Bisogna dare due pesi e due misure per il problema dell’immigrazione che colpisce il nostro paese. Così, Gianfranco Fini, espleta il proprio punto di vista relativo alla piaga dell’immigrazione che oltre a dare ricchezza all’Italia ha dato anche criminalità e molta insicurezza.

Il presidente della camera, durante una intervista a El Mundo, afferma che è sbagliato etichettare come clandestino chiunque arrivi irregolarmente nel nostro paese. E’ opportuno distinguere l’immigrazione clandestina con l’immigrazione forzata per via di motivi politici.