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Scontro Berlusconi-Bersani sul Quirinale

Le reazioni all’elezione per la Camera e il Senato di due uomini del Partito democratico, o meglio di due uomini provenienti dalla coalizione di centrosinistra, non si sono fatte attendere. E, in maniera più che intuibile, è stato il leader del centrodestra Silvio Berlusconi ad arringare i suoi. Il contenuto, in potentissima sintesi, può essere riassunto nella richiesta che il centrosinistra non si impadronisca delle prime tre cariche dello stato, come già fatto con il Presidente del Senato (Grasso) e della Camera dei Deputati (Boldrini). La partita si gioca dunque sul terreno del Quirinale. E la scadenza del mandato di Napolitano è ormai quasi prossima.

Il PDL da Napolitano

Nuova puntata nella corsa al Quirinale. Nella giornata di ieri si sono fatti più fitti i colloqui tra le parti interessate, laddove per parti interessate facciamo riferimento agli esponenti dei principali partiti. Ma facciamo riferimento anche, in maniera intuibile, a chi, ancora per qualche settimana, è il legittimo inquilino di Palazzo del Quirinale. Ovviamente la partita è apertissima e, mai come in questa occasione, l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica diventa uno snodo cruciale.

Prodi e D’Alema in corsa per il Quirinale

Entra nel vivo la campagna elettorale per le candidature al Quirinale. Prodi e D’Alema gli ultimi nomi forti in corso per la Presidenza della Repubblica e al centro del dibattito politico che ne scaturisce. Ovvia l’opposizione da parte del Pdl, meno l’ostracismo interno al centrosinistra per due nomi entrambi provenienti dalla stessa area. Anche perché la corsa alla presidenza della Repubblica si gioca anche sul terreno dei rapporti tra magistratura e politica in cui la posizione di Berlusconi ha un peso innegabile.

La formazione del nuovo governo

La situazione immediatamente successiva al voto è, secondo la prassi di tutte le democrazie degne di questo nome, il periodo più complesso e, al contempo, il periodo più importante per gettare le basi della successiva legislatura. Ma, a conti fatti, il periodo immediatamente successivo al voto, questa volta, per il nostro Paese, rappresenta profili di difficoltà di portata enorme. Difficoltà dovute al peso specifico dei differenti partiti, alla ritrosia all’accordarsi reciprocamente mostrata in queste prime fasi e, ovviamente, acuite dal tipo di risultato che è venuto fuori dai seggi (leggi: Spread e rating dopo le elezioni).

Le pressioni su Napolitano

Il ruolo del Capo dello stato è molto rilevante in una fase come quella che la vita politica del nostro Paese sta vivendo in questi giorni. E’ un ruolo molto rilevante dal punto di vista strettamente tecnico, per i doveri che i dettami costituzionali gli impongono, ma è un ruolo molto rilevante anche per quanto riguarda l’indirizo che il Presidente della Repubblica mostrerà voler seguire nei prossimi giorni. E, tale indirizzo, il Presidente della Repubblica, lo farà capire attraverso le sue dichiarazioni, i suoi moniti e i suoi appelli alle differenti forze politiche.

Napolitano bis?

 

L’ipotesi di un Napolitano bis al Quirinale, ipotesi ventilata negli ultimi giorni e fatta trapelare da più direzioni – insieme a quella di Presidente della Repubblica: una donna? –  viene, seccamente, rimandata la mittente. A farlo è il destinatario, o meglio, potremmo dire, in questo caso, il soggetto stesso di tutta la vicenda, vale a dire il nostro attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano. Una replica sdegnata, ma soprattutto ferma e decisa volta a stroncare sul nascere ogni possibile equivoco: un secondo mandato al Quirinale per Napolitano è pura fantapolitica.

Presidente della Repubblica: una donna?

In un arco parlamentare che sembra di difficile composizione il tassello più in alto, quello super partes per definizione, nonché per mandato, è anch’esso di difficile individuazione. Mai come questa volta, anche la sovrapposizione cronologica di elezioni politiche ed elezione del nuovo Presidente della Repubblica stimola a pensare, ci potrebbe essere l’occasione di portare a compimento una svolta storica. E l’occasione storica in questione si concretizzerebbe con l’elezione di un Presidente della Repubblica donna.

Monti al Quirinale?

Una nuova posizione è quella che sta assumendo Mario Monti all’interno dell’arco parlamentare italiano. Un arco parlamentare in fieri a dire il vero a meno di dieci giorni dall’aperture dei seggi elettorali. Si tratta ad ogni modo di una presa di posizione del premier dimissionario che gioca a carte scoperte facendo trapelare la notizia della propria candidatura al Quirinale.

Intercettazioni Napolitano-Mancino accolto il ricorso del Quirinale

 La corte costituzionale ha accolto favorevolmente il ricorso del Quirinale, sul conflitto di attribuzione contestato alla Procura di Palermo, riconoscendo che non spettava alla Procura valutare  la rilevanza o meno delle intercettazioni né il decidere sulla loro distruzione o meno ai sensi dell’articolo 271 del codice di procedura penale.

Rassegna video morte Oscar Luigi Scalfaro

>Nella notte tra sabato 28 gennaio e domenica 29 gennaio 2012 si è spento, nella propria residenza romana, il senatore a vita nonché Presidente della Repubblica italiana Oscar Luigi Scalfaro che, come ricordato dai principali quotidiani nazionali in questi giorni, moltissimo ha saputo dare alla nazione in un momento di estrema necessità, difendendo la Costituzione della Repubblica italiana, che amava e rispettava soprattutto e innanzitutto in quanto cittadino e poi in quanto rappresentante delle principali istituzioni italiane, a spada tratta, con ferocia, astuzia, intelligenza e fermezza, dai numerosi attacchi che, allora, le vennero portati con inaudita violenza dagli stessi uomini politici che avrebbero dovuto onorarla.

Coesione sociale per uscire dalla crisi

In occasione di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera per la conclusione dei festeggiamenti e degli eventi relativi al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, recentemente definito quale Re Giorgio dal New York Times nonché incoronato personaggio dell’anno dalla rivista Wired Italia, è tornato, naturalmente, ha parlare dei tempi bui che la nostra nazione, causa crisi da debito sovrano prima e manovra salva-Italia poi, sta attraversando ormai da troppo tempo confermando come si potrà superare questo momento solamente grazie alla coesione sociale tra gli attori protagonisti della ripresa, quali il Governo Monti, i Sindacati, Confindustria e, soprattutto, i cittadini lavoratori.

Pannella fa lo sciopero della fame a difesa della democrazia

Il leader dei radicali, Marco Pannella ha intrapreso lo sciopero della fame per manifestare affinchè l’Italia dimostri di essere una democrazia vera e propria e si è rivolto più volte al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè riesca a conoscere la lotta per la democrazia e per lo Stato in senso stretto.
Parlando ai microfoni di Radio Radicale che lo ha intervistato oggi, dice che ha deciso di iniziare un altro sciopero della fame perchè le elezioni siano più limpide e che il governo non somigli più ad una dittatura.