L’IMU abolita da Silvio Berlusconi

di Gianni Puglisi Commenta

Quattro anni fa, come sicuramente ricorderete, la promessa dell'ex Premier Berlusconi, poi incredibilmente mantenuta dal Governo Berlusconi IV, che fece vincere le elezioni al centrodestra fu quella di abolire l'Imposta Comunale sugli Immobili almeno in relazione alla cosiddetta prima casa.

A quasi quattro anni di distanza Silvio Berlusconi prova nuovamente a conquistare il favore dell’elettorato promettendo di compiere quelle riforme, apparentemente impossibili da realizzarsi, necessarie alla crescita economica e finanziaria dell’Italia tutta in generale e di tutti gli italiani in particolare.

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Quattro anni fa, come sicuramente ricorderete, la promessa dell’ex Premier Berlusconi, poi incredibilmente mantenuta dal Governo Berlusconi IV, che fece vincere le elezioni al centrodestra fu quella di abolire l’Imposta Comunale sugli Immobili almeno in relazione alla cosiddetta prima casa.

IMU PIU’ COSTOSA DELLA VECCHIA ICI

Oggi la promessa di Silvio Berlusconi, incredibilmente tornato in campo a fianco dei vertici dell’attuale centrodestra, guidato neppure troppo brillantemente da un pur volenteroso Angelino Alfano, nonostante le vicende politiche, economiche e giudiziarie degli ultimi anni, è davvero molto simile poiché consistente nell’abolizione, questa volta definitiva, dell’Imposta Municipale Unica nel caso in cui la propria coalizione politica di riferimento, nel corso delle elezioni politiche del 2013, torni a governare il Paese.

LA CHIESA CATTOLICA PAGHERA’ L’ICI

Silvio Berlusconi sfonda in questo senso una porta già ampiamente aperta, questo è certo, ma una porta, decisamente molto cara a tutti gli italiani, che potrebbe sicuramente fargli conquistare, o almeno cercare di far conquistare alla propria coalizione, importantissimi punti percentuali in vista delle ormai imminenti elezioni politiche della primavera del 2013.

Tutto questo, congiuntamente alla vera e propria spaccatura del centrosinistra, incapace di trovare una propria identità ed all’interno del quale ogni uomo politico di una certa importanza vorrebbe attualmente gareggiare per la conquista del futuro ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri, potrebbe davvero riuscire a scompaginare la carte in tavola rendendo l’attuale situazione politica italiana, già decisamente caotica, ancor più frammentaria nonché confusionaria.