I tagli del Governo Monti ai costi della politica locale

di Gianni Puglisi Commenta

A tal proposito sarebbe bene ricordare che una delle più rilevanti novità introdotte dal Governo Monti sarebbe quella relativa all'incandidabilità per 10 anni degli amministratori locali, in particolar modo Sindaci e Presidenti di Provincia, che siano stati riconosciuti, anche dalla Corte dei Conti e anche in primo grado, colpevoli di aver contribuito al dissesto finanziario del proprio Comune o della propria Provincia.

Congiuntamente all’approvazione del decreto Crescita 2.0, del quale avremmo parlato in un nostro recente articolo, il Governo Monti avrebbe altresì approvato un decreto su trasparenza e misure per la crescita destinato a far molto discutere poiché, come forse saprete, dovrebbe contribuire, in maniera decisamente drastica, perentoria, immediata ed improvvisa, al definitivo taglio dei costi della politica locale.

L’ITALIA E’ IN RECESSIONE

Obietto del Governo Monti, come dichiarato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, è quello di ridurre notevolmente, ove non addirittura eliminare completamente, qualsiasi fonte di scandalo derivante dalla scorretta, impropria e dispendiosa gestione degli enti locali che costituiscono un danno incalcolabile, per l’Italia intera, non solamente dal punto di vista economico bensì anche, e soprattutto, dal punto di vista dell’immagine del nostro Paese a noi stessi e agli occhi dei nostri partner internazionali.

EVASIONE FISCALE CORRADO PASSERA

A tal proposito sarebbe bene ricordare che una delle più rilevanti novità introdotte dal Governo Monti sarebbe quella relativa all’incandidabilità per 10 anni degli amministratori locali, in particolar modo Sindaci e Presidenti di Provincia, che siano stati riconosciuti, anche dalla Corte dei Conti e anche in primo grado, colpevoli di aver contribuito al dissesto finanziario del proprio Comune o della propria Provincia.

NORME ANTI-EVASIONE FINANZIARIA 2011

Il testo del decreto legge oggi alla nostra attenzione, in particolar modo, affermerebbe che: “gli amministratori che la Corte dei Conti ha riconosciuto, anche in primo grado, responsabili di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi del dissesto finanziario non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati”.

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