Più vicino il “compromesso” di Zelensky con la Russia sulla Crimea e sui territori separatisti

di Daniele Pace Commenta

Come stanno le cose in queste ore, dopo le ultime dichiarazioni che arrivano dall'Ucraina

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskiy ha espresso la volontà di discutere le richieste della Russia a Kiev di riconoscere la Crimea annessa e i territori separatisti filo-Mosca in un’intervista con ABC News pubblicata martedì. “Penso che le voci riguardanti i territori temporaneamente occupati e le pseudo-repubbliche non riconosciute da nessuno tranne la Russia, possiamo discutere e trovare un compromesso su come vivranno questi territori”, ha detto Zelensky.

Zelensky

I segnali di “compromesso” tra Zelensky e la Russia sulla Crimea

Il Cremlino ha dichiarato lunedì di essere pronto a fermare la sua micidiale campagna militare “in un momento” se l’Ucraina avesse soddisfatto le sue richieste di riconoscere la Crimea come regione russa e le regioni separatiste di Donetsk e Luhansk come repubbliche indipendenti. “Quello che è importante per me è come vivranno le persone in quei territori che vogliono far parte dell’Ucraina”, ha detto Zelensky a ABC News.

Ma ha rifiutato di cedere agli ultimatum che la squadra negoziale russa ha proposto in tre cicli di dialogo che finora non sono riusciti a raggiungere un cessate il fuoco. “La domanda è più difficile che semplicemente riconoscerli. Questo è un altro ultimatum e non siamo preparati per gli ultimatum”, ha detto Zelensky.

“Sono pronto per il dialogo, non siamo pronti per la capitolazione”. Il Cremlino ha anche affermato lunedì che vuole che Kiev cessi l’azione militare e sancisca la neutralità nella sua costituzione, una proposta a cui Zelenskiy sembrava aperto. “Ho raffreddato la questione molto tempo fa, dopo aver capito che la NATO non è disposta ad accettare l’Ucraina”, ha detto Zelenskiy.

Il leader ucraino ha ribadito i suoi appelli al presidente russo Vladimir Putin di negoziare direttamente con lui un cessate il fuoco, appelli che il Cremlino ha finora respinto. “Quello che deve essere fatto è che il presidente Putin inizi a parlare, a dialogare invece di vivere in una bolla di informazioni senza ossigeno”.

Lunedì, l’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha affermato di aver confermato la morte di 406 civili e 801 feriti, ma ha avvertito che le cifre effettive potrebbero essere considerevolmente più alte. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che almeno sei operatori sanitari sono stati uccisi.

Staremo a vedere se le ultime novità porteranno finalmente ad un passo in avanti nei negoziati per arrivare alla pace. Improbabile, comunque, che a breve termine ci possa essere un contatto diretto tra Putin e Zelensky, stando agli ultimi aggiornamenti di queste ore.