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Borse in rosso dopo le dichiarazioni di Mario Draghi

L’attesissima riunione dei vertici della Banca Centrale Europea, avvenuta stamani dopo il sostanziale nulla di fatto del vertice della Federal Reserve di ieri, non avrebbe purtroppo sortito alcun effetto se non quello, devastante, di far comprendere a tutti i cittadini europei, soprattutto a causa delle gravi ripercussioni che le parole di Mario Draghi avrebbero avuto sui mercati e sullo spread (i primi crollati il secondo nuovamente tornato a livelli impensabili), che la crisi non potrà risolversi se non in tempi lunghissimi giacché, purtroppo, nonostante l’importante opera del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, che insieme al proprio omologo francese Francois Hollande ormai da tempo starebbe cercando di convincere tutti i leader europei della bontà del progetto della moneta unica, gli unici strumenti utili a contrastare l’avanzata dello spread ancora non sarebbero stati pienamente apprezzati da quei leader europei i cui Paesi navigherebbero in serenissime acque.

S&P taglia le stime sulla crescita del PIL dell’Europa

Dopo quella di Moody’s, che solamente pochi giorni fa avrebbe provveduto a declassare, in un sol colpo, 17 banche tedesche, numerosi istituti di credito olandesi, il gruppo industriale francese PSA Peugeot Citroën ed il cosiddetto fondo salva – Stati, su tutta l’Europa si sarebbe in queste ore abbattuta la scure di Standard&Poor’s che, in linea con le altre importantissime agenzie di rating statunitensi, avrebbe deciso di rivedere, naturalmente al ribasso, non solamente il Prodotto Interno Lordo di numerose nazioni europee bensì anche, e soprattutto, di tutta l’Europa.

Mario Draghi rassicura i mercati

La positiva iniezione di fiducia che Mario Draghi ha dato ai mercati di tutta Europa alla vigilia dell’attuale week – end, nel corso della Global Investment Conference, sembrerebbe al momento aver sortito gli effetti desiderati giacché, alla chiusura del venerdì, lo spread, per lo meno dal nostro punto di vista, scendeva sotto quota 500 e Piazza Affari registrava una giornata positiva.

Debito pubblico italiano al 123,3% nel primo trimestre del 2012

Si tratta, purtroppo, dell’ennesimo record negativo registrato dai conti pubblici italiani che, ormai, non riuscirebbero davvero più a tenere il passo e, considerandoli a partire dalle ultime posizioni, sarebbero secondi solamente a quelli delle Grecia (che il Fondo Monetario Internazionale, stando a quanto reso noto in mattinata, si sarebbe ormai letteralmente stufato di aiutare viste le ingenti somme messe a disposizione e gli scarsi risultati sino ad oggi ottenuti.

Default Spagna evitato grazie alla Bce

E’ la Spagna l’ultimo baluardo prima che anche l’Italia cada definitivamente nel baratro? Ad oggi non è dato saperlo, ma la Spagna nelle scorse settimane è stata sull’orlo del default, del fallimento tanto per intenderci.

Cristobal Montoro, ministro al Bilancio iberico, al riguardo non ha avuto mezzi termini nel sottolineare come ad oggi la Spagna sia salva solo perché la Bce, Banca centrale europea, è intervenuta andando ad acquistare i titoli di Stato.

Calano i mutui concessi a giovani e famiglie extracomunitarie

Un’interessante inchiesta della Banca d’Italia, recentemente pubblicata con il titolo “La crisi e le famiglie italiane: un’analisi microeconomica dei contratti di mutuo”, avrebbe fatto chiaramente emergere la condizione di estrema precarietà che, sin dalle primissime battute dall’attuale crisi economica e finanziaria, starebbero vivendo tutti gli italiani e, in particolar modo, le giovani famiglie italiane under 30 e le famiglie extracomunitarie residenti in Italia.