La ripresa dell’industria ad aprile

di Redazione Commenta

Che la situazione economica all’interno del nostro Paese sia assolutamente critica non è più ormai una notizia. O meglio non lo è dal punto di vista classico vale a dire laddove per notizia si fa riferimento in modo implicito e diretto ad una qualche novità. Diciamo invece che secondo il nostro punto di vista anche ogni annotazione, sia essa relativa ad un dato periodo di tempo o relativa anche ad un solo settore, e semmai anche di nicchia, che fotografi un dato momento l’andamento di un dato settore economico all’interno del nostro Paese rappresenta essa stessa una notizia.

Segnali di ripresa

E rappresenta di certo una notizia, nonché un dato su cui è opportuno riflettere una qualsiasi annotazione che sottolinei una certa ripresa. E, nella fattispecie, è proprio ad annotazioni di tale tenore, annotazioni positive dunque, che vogliamo fare riferimento nell’occasione di oggi. Segnali di ripresa per l’economia italiani infatti ci sono: sbandierarli ai quattro venti come prove inconfutabili della fine della crisi può sembrare eccessivo, e di fatto lo sarebbe, ma riterremmo un’omissione altrettanto grave tacerli. Vediamo dunque di che si tratta: il fatturato del settore industriale nel nostro Paese nel mese di aprile scorso è aumentato su base mensile (non su base annua) dello 0,6%.   La fonte è la più attendibile che c’è perché l’aumento del fatturato dell’industria nel mese di aprile lo ha comunicato l’Istat (leggi anche: I vincoli economici comunitari).

Ripresa lentissima

A corredo però del dato, dato di per sé positivo ed incoraggiante, vi sono però anche altre informazioni correlate e di segno opposto: è vero che il fatturato industriale è aumentato di più di mezzo punto percentuale su base mensile ma, nonostante ciò, il crollo su base annua, vale a dire rispetto ai numeri del fatturato del settore industriale in Italia rispetto all’aprile di un anno fa è pur sempre enorme attestandosi di fatto su una flessione addirittura superiore al 7 per cento (leggi anche: Il crollo del mercato delle auto. Fiat -11%).