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La riforma del mercato del lavoro è entrata in vigore

La giornata di oggi passerà alla storia poiché proprio in data odierna, ovverosia mercoledì 18 luglio 2012, entreranno in vigore la maggiormente dei provvedimenti che il Governo Monti, grazie all’ancora oggi fortemente contestata riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, avrebbe disposto a favore di tutti gli italiani e, in particolar modo, di tutti i datori di lavoro, di tutti i lavoratori e di tutti i disoccupati italiani.

LA FINE DELLO STATO SOCIALE

Questo poiché, a partire proprio da oggi, la riforma del mercato del lavoro è diventata ufficialmente legge e, dunque, comincerà a regolare, in modo estremamente differente rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi, i rapporti di forza tra i più differenti attori dell’attuale mercato del lavoro italiano che, purtroppo, sarebbe oggi appesantito sia dalla generale fase di povertà che l’Italia si troverebbe oggi a scontare (addirittura l’11,1% di tutte le famiglie italiane costantemente vivrebbero al di sotto della soglia di povertà) sia dalla peculiare impennata del tasso di disoccupazione (che, in riferimento alla popolazione giovanile, potrebbe ormai dirsi equivalente al 50%).

RECORD FALLIMENTI PMI NEL 2011

Nonostante, dunque, l’attuazione completa e definitiva della riforma del mercato del lavoro verrà scaglionata nel tempo (tanto che alcuni provvedimenti, quali quelli che andranno a modificare le collaborazioni con partita IVA oggi già in essere, entreranno in vigore solamente a luglio 2013), le novità previste sono decisamente sostanziose.

RECORD DISOCCUPATI FEBBRAIO 2012

A partire, e come potrebbe essere altrimenti?, dall’entrata in vigore delle modifiche apportate all’art. 18 dello Statuto dei lavoratori che, purtroppo, garantirà a tutti i datori di lavoro italiani la libertà, pressoché totale, di licenziare a proprio piacimento.

Inoltre, sempre a partire da oggi, entreranno in vigore sia le modifiche apportate ai contratti di collaborazione a progetto, che dovranno finalmente prevedere la definizione di un vero proprio, quanto mai dettagliatamente descritto, programma o progetto o fase di esso, che quelle alle partite IVA che, si spera vivamente, possano tutte divenire reali partite IVA.

Infine, come forse qualcuno già saprà, a partire da oggi perderanno qualsiasi valore sia le associazioni in partecipazione presenti passate e future sia la pratica di assumere un indeterminato numero di apprendisti senza mai confermarli al termine del proprio periodo di apprendistato.