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Il possibile fallimento del decreto Sviluppo

Il Wall Street Journal, come da noi riportato nei giorni scorsi, andava affermando, all’indomani dell’approvazione del decreto Sviluppo, che il provvedimento varato dal Ministro dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passera, potrebbe aiutare il Paese ad uscire dalla crisi, grazie a misure di crescita e sviluppo economico, solamente nel senso che, almeno teoricamente, sarebbe davvero possibile svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia.

Infrastrutture manovra salva-Italia

Ci stiamo occupando, proprio in questi giorni, della tanto attesa nonché imponente manovra salva-Italia, recentemente approvata dal Governo Monti, grazie alla quale, dovessero conseguirsi gli obiettivi con essa prefissatisi, l’Italia dovrebbe tornare a crescere economicamente.

La ripresa economica, che il nostro Paese, purtroppo, non conosce ormai da troppo tempo, tanto che il PIL, negli ultimi anni, è rimasto pressoché invariato, è di fondamentale importanza affinché si possa affrontare, nel migliore dei modi possibili, la crisi da debito sovrano che, attualmente, rappresenta uno dei principali problemi delle democrazie Occidentali.

Ponte sullo Stretto, ma quando ci sarà?

Sul sito Ponte di Messina c’è un messaggio tanto chiaro quanto deludente: inizio lavori Gennaio 2007! Secondo voi è stata posata la fantomatica prima pietra?

Macchè, nessuno ha mai pensato di aprire il cantiere anche se ormai in molti hanno già percepito valanghe di denaro contante a titolo di consulenze, progetti, ecc. Tutti soldi, per il momento sprecati, poichè ancora il ponte non c’è e nessuno sa se questo ponte ci sarà nemmeno nei prossimi anni.

Via libera al corridoio 5 Torino-Lione

Mancano poche al vertice Italo-Francese nella capitale italiana all’interno del quale si parlerà di economia, crisi, alleanze e trasporti.

Il premier italiano Silvio Berlusconi precisa durante una intervista al quotidiano francese Le Figaro che il precedente governo Prodi, per colpa di falsi ideali ambientalisti, ha dovuto chiudere diversi cantieri utili ad aumentare l’efficienza dei trasporti pubblici e commericiali dell’Italia verso il resto dell’Europa.

Nuova stagione di Grandi Opere

Sedici miliardi e settecento milioni di euro. Questa è all’incirca la cifra che il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli si appresta a spendere nei prossimi anni per rilanciare in grande stile un vecchio cavallo di battaglia del centrodestra: ammodernare l’Italia con opere pubbliche di rilevante portata, tali da consentire di ridurre il deficit strutturale che ancora ci separa dagli altri grandi Paesi europei.

Oltre all’aspetto “ideologico”, c’è chi sottolinea che un grande intervento pubblico smuoverebbe l’economia del nostro Stato proprio nel momento in cui ce n’è più bisogno, a causa della crisi globale. Si torna a Keynes, insomma, e al pesante intervento pubblico nell’economia.

In particolare, sono nove le grandi opere che il Governo si appresta a varare oppure a completare. Circa metà delle somme stanziate riguarderanno il Nord, in specie per rivedere la rete autostradale. Via libera, dunque, alla Pedemontana Lombarda, alla direttissima Milano-Brescia e alla nuova tratta fra Brescia e Padova, oltre al potenziamento della A15 nel tratto fra La Spezia e Parma.