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Calderoli: “La Kyenge mi ricorda un orango”

Bufera politica su Roberto Calderoli e in generale sulla Lega Nord in seguito alle esternazioni dell’ex ministro per la Semplificazione e oggi vicepresidente del Senato della Repubblica. Le parole di Calderoli, pesantissime in senso assoluto senza voler noi cedere alla tentazione del giudizio di valore, sono state rivolte al ministro Cécile Kyenge che, di fatto, è stato paragonato ad un orango. Ovvio il riferimento razzista di per sé deprecabile, ma ancor più grave non tanto perché rivolto ad un ministro della Repubblica ma in quanto proveniente dal nostro vicepresidente del Senato.

L’agenzia di rating Moody’s ipotizza un’agghiacciante possibilità di default a catena

Il rapporto rilasciato dall’agenzia internazionale Moody’s è a dir poco agghiacciante. Non solo la nostra Italia, ma l’intero Occidente rischierebbe un inesorabile default se non si corre subito ai ripari con manovre e introduzione di tasse adeguate e mirate. Dunque, se dovesse fallire l’economia italiana ci sarebbero preoccupanti ripercussioni sull’euro e sul dollaro. Ed è per la delicatissima situazione finanziaria dell’intero Occidente che il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, incontrerà alla Casa Bianca nei prossimi giorni, il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, il Presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton.

Sprechi per il referendum sulla legge elettorale

Le elezioni devono ancora arrivare, ma si grida già allo spreco di denaro pubblico. Come sappiamo il 6 e il 7 giugno 2009 gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere i propri candidati per il parlamento europeo.

La cosa interessante per evitare inutili sprechi di denaro pubblico, considerato anche il periodo non proprio appropriato, era quella di inglobare più elezioni nello stesso giorno e fare una grande “giornata dedicata alle elezioni” in modo da ridurre i costi.

Milleproroghe e Taglia-leggi al varo

Il Consiglio dei Ministri di giovedì 18 ha consentito al Governo di emanare numerosi provvedimenti. Se molte di loro sembrano essere di scarsa importanza per il grande pubblico (si va dall’accordo fra Italia e Slovenia contro la doppia imposizione fiscale al vitalizio concesso al filosofo Guido Ceronetti), l’attenzione si posa soprattutto su due norme soprannominate con dizioni pittoresche: il Milleproroghe e la Taglia-leggi.

Il decreto “Milleproroghe” è ormai una tradizione di fine anno: ogni Governo, infatti, valuta a dicembre quali siano i provvedimenti il cui vigore è ormai di prossima scadenza e ne proroga l’efficacia per qualche mese o qualche anno.

Brunetta difende la sua proposta sulle pensioni

Renato Brunetta non ha preso bene le numerose levate di scudi contro la sua proposta di parificare l’età pensionabile di uomini e donne, elevando quella di queste ultime.
In un’intervista a “Repubblica”, il ministro della Funzione Pubblica ha difeso strenuamente la sua proposta, utilizzando toni piuttosto duri contro i suoi critici.

“Quanta ipocrisia, quanta superficialità, quanta arroganza dai nostri soloni e soloncini di destra e sinistra!

La Lega teme per il federalismo

L’accelerazione promessa da Silvio Berlusconi sul tema della giustizia non ha ottenuto l’entusiasmo della sponda leghista in Parlamento, soprattutto per la chiusura ad ogni forma di dialogo con l’opposizione su cui il Presidente del Consiglio è stato categorico.

Il partito guidato da Umberto Bossi sta lavorando alacremente da mesi per giungere ad un accordo il più ampio possibile sulla riforma federalista dell’assetto dello Stato, con particolare attenzione al federalismo fiscale.