Unità di crisi aperta all’opposizione

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Il Viminale in queste ore sta mettendo a punto il piano di emergenza considerando la situazione peggiore, in quanto in Libia vivono oltre un milione di clandestini provenienti da altri Paesi della regione.

Il crollo del regime di Gheddafi potrebbe portare molti di questi clandestini a venire in Europa, passando dunque per l’Italia.

In Italia si sente la tensione, non a caso la Difesa ha deciso di aumentare il livello di allerta nelle basi dell’aeronautica, e l’Interno sta coordinando gli interventi di sicurezza in collegamento con l’Unione Europea.

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha deciso di appoggiare la richiesta del leader Udc Pierferdinando Casini per la creazione di una “unità di crisi” aperta ai partiti dell’opposizione. Questa sera la questione sarà affrontata nella riunione in programma a Palazzo Chigi, dopo che i due si sono sentiti solo telefonicamente.

L’Italia conferma la richiesta di 100 milioni di euro all’Unione Europea, e domani lo stesso Maroni ne parlerà direttamente durante l’incontro che precede la riunione dei ministri dell’Interno dei 25 Stati membri dell’Ue, che si terrà giovedì a Bruxelles.

Domani al Viminale si troveranno Francia, Grecia, Cipro e Malta, che insieme ad Italia e Spagna sono coinvolti in questa ondata migratoria che parte dall’Africa. Per il momento la scelta dell’Italia è quella di far rimanere gli immigrati in Sicilia, dove verranno allestite caserme e tendopoli per ospitare migliaia di persone.