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Auto a basse emissioni per ottenere gli incentivi 2013

Dopo avervi parlato del funzionamento e delle modalità di erogazione e distribuzione degli incentivi che il Governo Monti avrebbe deciso di disporre a favore di tutti colori i quali, entro e non oltre giovedì 31 dicembre 2015, provvederanno ad acquistare una qualsiasi autovettura ecologica ed a basse emissioni, purché, naturalmente, decida al tempo stesso di rottamare la propria vecchia, costosa ed inquinante automobile, ci sembra giusto comunicarvi la lista delle vetture attualmente ammesse agli ecoincentivi.

Legge salva-famiglie Governo Monti

Vogliamo oggi parlare di un argomento che, a causa della decisiva importanza di ben più interessanti argomenti, di carattere nazionale, quali la riforma del mercato del lavoro, la riforma delle pensioni, il decreto Sviluppo ed il salvataggio dell’euro, sarebbe purtroppo passato in secondo piano non raccogliendo tutti i possibili onori della cronaca.

Incentivi auto 2013 Governo Monti

Il Governo Monti, nel proprio piano di intensa ristrutturazione delle finanze dell’Italia e, soprattutto, delle risorse economiche e finanziarie in capo a ciascun cittadino e a ciascun contribuente, avrebbe deciso che, a partire dal 2o13 e sino al 2015, verranno reintrodotti i richiestissimi ecoincentivi che, come voi tutti ben saprete, sarebbero di fondamentale importanza poiché consentirebbero, ad un gran numero di famiglie italiane, di cambiare la propria vecchia, obsoleta e costosa, sia in termini di consumi che di manutenzione, autovettura riuscendo a risparmiare, anche grazie agli incentivi eventualmente proposti dalle singole case automobilistiche, diverse migliaia di euro.

L’evasione fiscale è diventata insostenibile

Una delle più importati priorità delle forze politiche e sociali italiane, in questi giorni impegnate, insieme al Governo Monti, a ridefinire il mercato del lavoro, grazie alla riforma del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, e a stabilire l’entità delle nuove infrastrutture, grazie al decreto Sviluppo del Ministro dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passera, dovrebbe essere quella della lotta all’evasione fiscale che, nonostante gli interventi dell’attuale esecutivo, avrebbe ormai raggiunti livelli record ed assolutamente insostenibili per un’economia, ferita, quale quella italiana.

Il possibile fallimento del decreto Sviluppo

Il Wall Street Journal, come da noi riportato nei giorni scorsi, andava affermando, all’indomani dell’approvazione del decreto Sviluppo, che il provvedimento varato dal Ministro dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passera, potrebbe aiutare il Paese ad uscire dalla crisi, grazie a misure di crescita e sviluppo economico, solamente nel senso che, almeno teoricamente, sarebbe davvero possibile svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia.

Mario Monti difende l’euro e sostiene la crescita economica

Sebbene durante il vertice di ieri pomeriggio tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, il Cancelliere tedesco Angela Merkel, il Presidente della Repubblica francese Francoise Hollande ed il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy, non sia stato deciso nulla di concreto poiché, eventualmente, ci penserà il vertice di tutti i capi di Stato dell’Unione Europea del 28 giugno 2012, alcuni fondamentali concetti, ed in particolar modo quelli sui quali dovrebbe basarsi la futura Unione Europea, sarebbero stati ribaditi con forza.

La Fiat condannata all’assunzione di 145 dipendenti

E’ notizia di questi giorni che la Fiat, la più importante azienda italiana produttrice di automobili, sarebbe stata recentemente costretta, dai giudici del tribunale ordinario di Roma, ad assumere ben 145 dipendenti, 19 dei quali dovranno altresì godere di un sostanzioso indennizzo pari a quasi 3.000, che secondo l’accusa sarebbero stati ingiustamente discriminati.

Il WSJ e il lavoro all’italiana

Un tagliente editoriale apparso stamane sul Wall Street Journal, il quotidiano di proprietà del magnate liberista Rupert Murdoch, così recita: “Potranno queste misure risolvere i problemi dell’economia italiana? Solo nel senso che teoricamente è possibile svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia”.

Uscire dall’euro se la BCE non diventa garante

Silvio Berlusconi ci riprova e, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, torna a ribadire, con forza inaudita, un concetto ormai caro all’ex Premier: l’uscita dell’Italia, e di altri Paesi europei come la Spagna e la Grecia, dall’euro non è più un’utopia ne una bestemmia e potrebbe, forse, essere oggi una delle vie percorribili per la definitiva risoluzione della crisi economica e finanziaria.