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Riforma del mercato del lavoro: contratto di lavoro intermittente

Cominciamo oggi a parlare, dopo aver a lungo ed approfonditamente discusso della riforma del welfare, ovverosia delle modifiche agli ammortizzatori sociali ed ai sussidi di disoccupazione introdotti dal Governo Monti, delle novità introdotte dalla riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero alle più differenti tipologie contrattuali che, com’è ormai noto, sarebbero state completamente ridisegnate dall’esecutivo.

Dettagli riforma del mercato del lavoro: la mini – ASPI

Della riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, riforma di fondamentale importanza sia per la ripresa economica italiana che per la vita di moltissimi milioni di lavoratori, giovani e pensionati italiani, e che, proprio per questo motivo, avrebbe avuto una gestazione particolarmente lunga, complicata e a tratti, purtroppo, inconcludente, avremmo già parlato in modo quanto mai approfondito e dettagliato.

Aumento una tantum co. co. pro. Governo Monti

La riforma del mercato del lavoro, promossa dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, sottoscritta dall’intero Governo Monti ed approvata, seppur con voto di fiducia imposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dal Parlamento della Repubblica Italiana, riforma della quale, in più di un’occasione, avremmo approfonditamente discusso su Politikos, riuscirà a tutelare più che mai, per lo meno in caso di licenziamento e successiva disoccupazione, anche e soprattutto i lavoratori assunti con un qualsiasi contratto a progetto o, per meglio dire, con un qualsiasi contratto di collaborazione contributivo a programma.

Assicurazione Sociale Per l’Impiego del Governo Monti

la rivoluzione introdotta in Italia dal Governo Monti è passata, anche e soprattutto, dalla riforma del mercato del lavoro, proposta, promossa, modificata e definitivamente approvata dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero che, è giusto dirlo, avrebbe sempre cercato, naturalmente ed ovviamente nel limite del possibile, di venire incontro alle esigenze dei lavoratori così come dei datori di lavoro, delle forze politiche così come di quelle sindacali.

Mario Monti promette un nuovo decreto esodati

Il problema, gravissimo ed apparentemente senza alcuna soluzione di sorta, delle centinaia di migliaia di esodati italiani verrà affrontato, senza ritardi ne sconti di alcun tipo a nessuna delle parti coinvolte, direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti che, stando a quanto affermato in questi giorni dal Sottosegretario del Dipartimento per i Rapporti con il Parlamento Giampaolo D’Andrea, si sarebbe ufficialmente assunto l’impegno, così come comunicato grazie ad una nota rilasciate dalla Presidenza del Consiglio, di vigilare sulla questione affinché si possa definitivamente concludere nel migliore dei modi.

Introdurre l’euro è stato un errore

Uno dei più grandi errori della recente storia dell’Unione Europea, che è anche, e soprattutto, qualcosa di ben più importante, solido e duraturo della propria economia e delle proprie finanze, sarebbe stata l’introduzione dell’euro, ovverosia della moneta unica, poiché tale progetto non sarebbe in alcun modo applicabile ad una realtà geografica, sociale e politica cosi frammentaria ed eterogenea.

Aliquote contributive e contenzioso contratto di lavoro a termine

Dopo avervi descritto, in un nostro recente articolo, tutte le principali novità che la riforma del mercato del lavoro, approvata solamente qualche giorno fa, in via definitiva, dal Parlamento della Repubblica italiana dopo molti mesi di gestazione e discussione, ai più differenti livelli, sul delicato argomento, avrebbe introdotto in riferimento ai contratti di lavoro a termine, altrimenti detti contratti di lavoro a tempo determinato, vogliamo provare a descrivere, brevemente ma esaustivamente, i principali provvedimenti che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero avrebbe ideato quali deterrenti affinché il contratto a termine diventi un vero e proprio contratto a tempo determinato e, grazie a continue, virtualmente infinite ed inopportune, proroghe, possa venir utilizzato dal datore di lavoro per sfruttare il prestatore di lavoro.

Il posto di lavoro non è un diritto

Eccoci qua. Nel giorno dell’approvazione definitiva della riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, che avrebbe incassato tutti e quattro si richiesti a Montecitorio dal Governo Monti, scoppia la polemica sul provvedimento che, oltre ad aver letteralmente spaccato il Popolo delle Libertà ed aver causato l’astensione dell’onorevole del Popolo delle Libertà Giuliano Cazzola, ovverosia del relatore in Parlamento della riforma, avrebbe indotto lo stesso Ministro Fornero a dichiarare come la riforma del lavoro segua una nuova logica secondo la quale il posto di lavoro non sarebbe più un diritto.