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Elezioni Politiche 2013 con Berlusconi

Dopo essersi dimesso per lasciare posto al Premier Mario Monti, l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi potrebbe preparare il gran ritorno da protagonista per le prossime Elezioni Politiche, quelle del 2013.

In accordo con quanto riportato infatti dal sito Internet del Pdl, il segretario politico del partito di centrodestra, Angelino Alfano, ha sottolineato come siano in tanti ad appoggiare ed a sostenere la ricandidatura a Berlusconi Presidente.

Mario Monti lascia interim Economia

Il Presidente del Consiglio e senatore a vita Mario Monti non è più Ministro all’Economia ad interim. La carica, infatti, passa al Professor Vittorio Grilli in accordo con la proposta che lo stesso Premier ha presentato a Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica. La cerimonia per il giuramento di Vittorio Grilli a nuovo Ministro all’Economia si terrà proprio oggi a Quirinale a partire dalle ore 16,30.

Ricordiamo che durante l’interim di Mario Monti il Professor Vittorio Grilli ha ricoperto nel Ministero la carica di vice ministro. Contestualmente, in accordo con quanto riportato dal sito Internet del Governo italiano, il Presidente del Consiglio ha istituito un Comitato, da lui stesso presieduto, per coordinare la politica economica e finanziaria del Paese.

Fondi ai terremotati decreto Spending review

Torniamo ancora una volta a parlare dell’ormai noto e celeberrimo decreto Spending review poiché proprio quest’ultimo provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale solamente pochi giorni or sono, sarebbe ormai da alcuni mesi al centro delle vicende politiche, economiche e finanziarie italiana a causa dell’importanza che quest’ultimo rivestirebbe per la vita di ciascuno di noi.

Scongiurato l’aumento delle aliquote IMU

Tra le tante amare notizie che ciascuno di noi sarebbe in questo preciso e particolare momento storico, economico, politico e finanziario costretto quotidianamente a leggere sui più differenti giornali relativamente ai più svariati argomenti, ve ne sarebbe almeno una che potrebbe, anche solamente per un momento, far tornare il sorriso a molti italiani.

CGIL e Confindustria contro la “macelleria” sociale

In un’Italia profondamente ferita, alla quale la medicina proposta dall’impietoso medico Mario Monti potrebbe sembrare di gran lunga ben più amara e dolorosa che non la patologia stessa, potrebbe anche accadere che due storici arci – nemici quali Susanna Camusso e Giorgio Squinzi, l’una a capo del sindacato più importante ed influente d’Italia, l’altro a capo degli industriali italiani, si trovino d’accordo nel criticare il decreto Spending review varato dal Governo Monti.

Dettagli decreto legge Spending review Governo Monti

La riunione del Consiglio dei Ministri cominciata alle ore 18:00 di ieri, e da noi annunciata con grande anticipo proprio qui su Politikos, sarebbe durata oltre 7 ore e, soprattutto grazie alle preziose e fondamentali indicazioni del Commissario alla Spending review Enrico Bondi, avrebbe prodotto il testo definitivo del decreto legge Spending review, adesso atteso all’esame delle Camere del Parlamento della Repubblica Italiana a fine mese, che darà il via alla cosiddetta Fase 2 e, stando a quanto previsto nella tarda serata di ieri, produrrà risparmi pari a ben 26 miliardi di euro nel corso dei prossimi tre anni.

Decreto Spending review: Servizio Sanitario Nazionale

Solamente pochi giorni fa si affermava, a dire il vero senza tema di smentita ed ai più differenti livelli, come una delle primissime bozze del decreto Spending review approvato dal Consiglio dei Ministri nella notte tra giovedì 5 luglio 2012 e venerdì 6 luglio 2012 e già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, avrebbe potuto causare la chiusura, nel caso in cui fosse stata definitivamente confermata, di tutte le strutture ospedaliere italiane in grado di offrire ai pazienti meno di 80 – 120 posti letto.

Riforma del mercato del lavoro: contratto di apprendistato

Una delle modiche più importanti che la riforma del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero avrebbe introdotto nel mercato del lavoro italiano riguarderebbe, come ci si potrebbe facilmente attendere, le più differenti tipologie contrattuali che, naturalmente, avrebbero subito profonde e radicali trasformazioni che li avrebbero portati ad essere, stando a quanto in più occasioni ribadito dal Governo Monti, strumenti di contrasto alla precarietà pur favorendo, più che mai, sia la flessibilità in entrata che la flessibilità in uscita.