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Mastella candidato nel PDL alle europee

Come ormai sappiamo, Clemente Mastella si è candidato nella lista del PDL insieme a Berlusconi. Mastella però, fino a due anni fa, era ministro della Giustizia nel governo Prodi dando poi le dimissioni perchè la magistratura stava indagando sulla sua famiglia.

Mastella risulta essere tutt’ora indagato per l’inchiesta di Santa Maria Capua Venere che ha visto l’arresto della moglie e del consuocero. L’ex ministro che, dando le sue dimissioni, fece cadere il governo, è indagato e c’è la probabilità che venga processato per alcuni episodi di tentata e riuscita concussione.

Maristella Cipriani si candida nel PdL

Il nome non vi dirà niente, ma la signora ultra 65enne ha deciso di candidarsi alle europee nello schieramento del centrodestra nelle file del PDL presieduto da Silvio Berlusconi.

Ma chi è Maristella Cipriani? Maristella Cipriani è la proprietaria dell Sochip, società che detiene una villa a Porto Rotondo che confina con Villa Certosa, ovvero la villa di Silvio Berlusconi in Sardegna.

Il referendum slitta di un anno

Dopo aver valutato diverse situazioni e le spese da sostenere per effettuare il referendum sulla legge elettorale è possibile che si verifichi un rallentamento che lo faccia slittare di un anno. In un primo momento era auspicabile che il referendum venisse accorpato all’interno di un unico election day durante le elezioni europee al fine di ridurre al minimo i costi e risparmiare così 400 milioni di euro.

La proposta però non piaceva al governo, ma, soprattutto, alla Lega Nord che è stata la promotrice dell’attuale legge elettorale.

Possibile accordo sul referendum

Qualche giorno fa avevamo denunciato i possibili sprechi sul referendum che poteva essere fatto in un unico giorno dedicato alle elezioni.

Per evitare inutili sprechi di denaro pubblico era stato proposto di effettuare il referendum durante le elezioni per le europee, ma non era un’alternativa che piaceva molto al centro destra che spera di non far raggiungere il quorum per un referendum che potrebbe sistemare l’attuale legge elettorale definita una porcata da colui che l’aveva firmata.

Sprechi per il referendum sulla legge elettorale

Le elezioni devono ancora arrivare, ma si grida già allo spreco di denaro pubblico. Come sappiamo il 6 e il 7 giugno 2009 gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere i propri candidati per il parlamento europeo.

La cosa interessante per evitare inutili sprechi di denaro pubblico, considerato anche il periodo non proprio appropriato, era quella di inglobare più elezioni nello stesso giorno e fare una grande “giornata dedicata alle elezioni” in modo da ridurre i costi.

Legge elettorale, riforma in discesa

È probabile che già dalle prossime settimane il Parlamento si metta all’opera per approvare in tempi rapidissimi la riforma della legge elettorale per le Europee, dopo l’accordo dei giorni scorsi sulla soglia di sbarramento che ha visto protagoniste tutte le principali forze politiche.

Popolo della Libertà, Lega Nord, Partito Democratico, Italia dei Valori e UDC hanno infatti concordato sulla soglia del 4%, che di fatto mette tutte queste liste al riparo ma danneggia i mille partitini che, soprattutto a sinistra, eroderebbero il numero dei rappresentanti eletti dalle liste maggiori.

Soru querela Silvio Berlusconi

La campagna elettorale in Sardegna si infiamma al punto da far scattare una bella denuncia. Il governatore uscente della Sardegna Soru fondatore della compagnia telefonica Tiscali ieri mattina si è recato nella procura di Cagliari per presentare una querela al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per calunnia.

A detta di Soru, Berlusconi avrebbe fatto intendere ai propri interlucutori di aver intascato tangenti per 30 milioni di euro da versare nelle casse della propria società.

Sardegna, elezioni in vista

Davanti all’assemblea consiliare, il Presidente della Regione Sardegna Renato Soru ha confermato le dimissioni presentate circa un mese fa, sancendo la fine della XIII legislatura regionale. Si va dunque verso le elezioni anticipate, previste per la metà di febbraio.

È peraltro da ricordare che la legislatura era comunque agli sgoccioli, e che la scadenza naturale del mandato di Soru sarebbe stata in primavera.

Le reazioni alle regionali abruzzesi

Commenti entusiasti da parte della maggioranza di governo dopo la netta vittoria in Abruzzo. Italo Bocchino ritiene che il risultato sia dato dall’apprezzamento “della bontà dell’azione governativa”, e sottolinea “la tendenza suicida del PD”, che avrebbe “consegnato la guida e la linea dell’opposizione a Di Pietro”. Bocchino si augura che Veltroni punti adesso a costruire “un’opposizione costruttiva e dialogante”.

Abruzzo: trionfo del PdL e dell’astensione

Secondo le previsioni, le elezioni regionali in Abruzzo si sono concluse con la netta vittoria del Popolo della Libertà, il cui candidato, l’ex sindaco di Teramo Gianni Chiodi, si è aggiudicato il 48,81% delle preferenze.
Per Chiodi, “una maggioranza silenziosa ha avuto la meglio su una maggioranza rumorosa”; il nuovo governatore si dichiara pronto ad incarnare “una speranza di rinnovamento per la futura classe dirigente”.

Allam e Pionati, due nuove liste

A quanto pare, in Italia lo spazio politico per creare nuovi partiti non manca mai, o alla peggio lo si crea apposta fondando una lista a propria immagine e somiglianza.

É il caso di Magdi Cristiano Allam e di Francesco Pionati, entrambi alle prese con la costruzione del proprio movimento, ed entrambi con le idee piuttosto chiare sulle mosse da fare.

Il giornalista Allam, ex musulmano convertito al cattolicesimo in diretta mondiale pochi mesi fa ricevendo il battesimo direttamente dalle mani del pontefice Benedetto XVI, riprende il tema a lui più caro dell’identità cristiana dell’Italia e dell’Europa, e fonda una sua lista (“Protagonisti per l’Europa cristiana”) che si pone il preciso obiettivo di contrastare ogni fenomeno che possa in qualche modo danneggiarla, a partire dal radicamento dell’Islam.

Commenti sui risultati delle provinciali in Trentino

Il risultato elettorale nel Trentino fa largamente sorridere gli esponenti del Partito Democratico. É raggiante il segretario, Walter Veltroni, che afferma in una nota che in Italia “il clima sta cambiando”.

A dispetto della prudenza di Casini, diversi democratici salutano l’inizio di un rapporto nuovo con i centristi, auspicando che esso possa portare questi ultimi ad abbandonare le velleità di un terzo polo e ad accettare invece il corteggiamento esplicito che il PD gli sta rivolgendo ormai da molti mesi (Enrico Letta parla di “modello Trento” come un esempio da seguire).

Giorgio Tonini, braccio destro di Veltroni, ritiene che sia stato comunque fondamentale aver riconfermato la fiducia su un amministratore locale molto apprezzato come Dellai, e suggerisce anche per il futuro di ricercare nel territorio le future candidature per le elezioni locali.