In Italia si litiga per i caccia F 35

di Gianni Puglisi Commenta

Marina Militare italia ed Aeronautica Militare italiana avrebbero letteralmente cominciato a litigare, come bambini viziati e capricciosi, per l'attribuzione del maggior numero di cacciabombardieri F 35 a decollo verticale.

Potrebbe sembrare una semplice e banale notizia di cronaca e forse, considerando lo scarsissimo interesse che i principali quotidiani nazionali le averbbero riservato, dedicandole davvero molto poco spazio, potrebbe davvero essere così.

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Eppure, per lo meno a nostro modo di vedere, potrebbe rivestire un’importanza di gran lunga più profonda rispetto a quella che le sarebbe stata sin qui attribuita poiché, considerata da un differente punto di vista, potrebbe lasciare emergere una sconvolgente realtà dei fatti.

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La notizia in quanto tale, in particolare, riguarderebbe infatti, molto semplicemente, l’annunciato ed auspicato tagli delle spese militari che, tra le altre cose, avrebbe avuto il merito di aver fatto ridurre, da 120 a 90, il numero dei cacciabombardieri F 35 preventivamente prenotati ed acquistati dallo Stato italiano direttamente dalla Lockheed Martin.

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Marina Militare italia ed Aeronautica Militare italiana, sin dalle primissime ore successive alla notizia, avrebbero letteralmente cominciato a litigare, come bambini viziati e capricciosi, per l’attribuzione del maggior numero di cacciabombardieri F 35 a decollo verticale la cui dotazione sarebbe stata ridotta a soli 30 esemplari.

Logica vorrebbe, come chiunque potrebbe facilmente immaginare, che le due forze armate italiane si dividano equamente i mezzi a disposizione così che entrambe possano disporne della metà.

Peccato, però, che le forze armate, tristemente ed irrimediabilmente intrise di una retorica culturale appartenente ad un’epoca storica, decisamente superata e surclassata dall’attuale, facente riferimento a ben altri tempo, non rispondano ormai più ad alcuna logica se non a quella della prepotenza e della prevaricazione.

Peccato perché sarebbe proprio questo atteggiamento delle istituzioni ad aver fatto allontanare la politica, o comunque i poteri forti, dalla popolazione, ed in particolar modo dalla popolazione giovanile, che, se avesse davvero potuto scegliere, quei 120 cacciabombardieri F35 non li avrebbe ridotti a 90 esemplari bensì li avrebbe definitivamente eliminati dal programma politico di un’Italia economicamente e finanziariamente debole.