Il punto della situazione dell’ILVA di Taranto

di Gianni Puglisi Commenta

La preoccupazione di Corrado Passera, in particolar modo, sarebbe quella che se l'ILVA oggi chiudesse potrebbe non riuscir più a riaprire, nemmeno nel caso in cui venga scagionata da ogni accusa, lasciando centinai di operai senza un lavoro.

Uno dei temi più caldi dell’attualità politica ed economica italiana, come certamente saprete, sarebbe quello relativo alla possibilità che l’acciaieria ILVA di Taranto, esclusivamente in via preventiva, chiuda i battenti così che le indagini degli inquirenti sul probabile e delicato rapporto tra acciaieria, inquinamento ambientale e danni alla salute umana possa venir definitivamente chiarito.

I SUICIDI DELLA CRISI ECONOMICA

La situazione, come ci si potrebbe attendere, è talmente scottante che, nel corso della conferenza stampa recentemente tenutasi a Taranto tra tutte le parti coinvolte nella vicenda, il Ministro dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passere avrebbe ribadito la propria convinzione in merito alla necessità di rimandare le possibili decisioni in merito al futuro dell’ILVA il più in la possibile nel tempo così che, in queste preliminari fasi di valutazione, nessuna scelta possa venir considerata definitiva.

RECORD FALLIMENTI PMI NEL 2011

La preoccupazione di Corrado Passera, in particolar modo, sarebbe quella che se l’ILVA oggi chiudesse, a causa delle vicende giudiziarie che la riguarderebbero così da vicino, potrebbe non riuscir più a riaprire, nemmeno nel caso in cui venga scagionata da ogni accusa, lasciando centinai di operai senza un lavoro.

POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI DELLA CRISI ECONOMICA