De Luca e l’emergenza Coronavirus al Sud con picchi di contagi a metà aprile

di Daniele Pace Commenta

Uno scenario preciso quello che emerge oggi dalle parole del governatore della Campania

L’emergenza sanitaria è ormai comprovata in Italia a causa del Coronavirus, ma il peggio potrebbe ancora non essere arrivato nel nostro Paese, considerando soprattutto il fatto che al Sud il vero e proprio boom di contagi dovrebbe essere riscontrato a metà aprile. Questa, almeno, la tesi portata avanti dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in occasione di una diretta Facebook che è stata mandata online oggi 14 marzo.

De Luca

Le parole di De Luca sull’emergenza Coronavirus in Campania e al Sud

Cosa dice esattamente De Luca? L’Italia ed in particolare il Sud dovranno fare un grosso sforzo soprattutto per un altro mese e mezzo. Chi pensava che il 3 aprile potesse risolversi tutto, evidentemente sbaglia di grosso. Impossibile che le scuole possano riaprire entro quel termine, con un’estensione dell’attuale decreto praticamente certo. La curva dei contagi dovrebbe iniziare a calare solo a metà aprile, con un calo significativo nei primi giorni di maggio:

“In Campania al momento abbiamo 222 casi positivi di coronavirus, di cui 14 ricoverati in terapia intensiva. Ieri abbiamo avuto 42 tamponi positivi, e quindi siamo passati da 180 a 222”.

Successivamente, lo stesso De Luca ha mostrato un grafico con il quale ha provato a far capire a tutti quali siano effettivamente gli scenari potenziali per la diffusione del Coronavirus in Campania, anche se il discorso potrebbe essere esteso in teoria a tutto il Sud in termini di trend ed andamento generale:

“Vi faccio vedere – ha detto – una proiezione fatta da qui al 15 aprile dal direttore sanitario del Cotugno. Ci sono 3 scenari: normale, di emergenza, e grave. Calcolando lo scenario più grave, avremo bisogno entro il 14 aprile di 150 posti letto in terapia intensiva. Poi si prevede una curva discendente dei contagi. Quindi dobbiamo reggere un mese e mezzo, due mesi e poi non avremo in Campania un medico che sarà costretto ad affrontare l’alternativa su chi deve vivere e chi deve morire. Perché al nord si deve decidere se ricoverare in terapia intensiva uno con trauma cranico o uno con Covid”.

Insomma, ora abbiamo le idee più chiare su come potrebbero andare le cose in Campania e al Sud a proposito del Coronavirus nel corso delle prossime settimane.