Raffaele Fitto, ex ministro per gli Affari regionali dell’ultimo governo Berlusconi e ex presidente della regione Puglia è stato condannato in primo grado per corruzione a 4 quattro anni di reclusione. Ad incastrare l’ex governatore pugliese è una presunta tangente di 500000 euro per un appalto da 198 milioni. Tra gli altri reati a lui ascritti a parte la corruzione ci sono anche illecito finanziamento ai partiti e un episodio di abuso d’ufficio, mentre viene assolto dall’accusa di peculato e da un’ulteriore contestazione di abuso d’ufficio.
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Tutti contro Grillo

La campagna elettorale trova un singolare fronte comune di cui occuparsi. Nella giornata di ieri, infatti, quei candidati che da più parti sono impegnati ormai da giorni a gettarsi fango reciprocamente addosso e nel mettere paletti invalicabili per stroncare sul nascere ogni possibile idea di alleanza precedenti o successive al voto, erano quasi tutti d’accordo. Quasi tutti animati dal medesimo intento di attaccare e di screditare quanto più possibile dinanzi all’elettorato indeciso l’operato di Beppe Grillo.
Il voto disgiunto in Lombardia

La questione sul voto in Lombardia diventa ogni giorno più ingarbugliata. Il voto si avvicina – siamo a questo punto a poco più di dieci giorni dall’apertura dei seggi elettorali – e, anche in concomitanza con il divieto di pubblicazione dei sondaggi (leggi: Gli ultimi sondaggi elettorali prima del silenzio Agcom), è l’incertezza a dominare la contesa politica in una Regione quale la Lombardia così importante nell’ambito del risultato elettorale al livello nazionale.
Monti: rischio Maroni in Lombardia

Ieri pomeriggio è cominciata la nuova, e ultima, fase della campagna elettorale di Mario Monti, La svolta Monti. Il premier dimissionario ha incontrato i giovani al teatro Parenti di Milano nel primo pomeriggio strappando applausi alla propria platea. Il professore non ha alzato più di tanto i toni della propaganda a meno di due settimane dall’apertura dei seggi elettorali, ma piuttosto ha preferito ribadire i concetti chiave del suo modus operandi.
La svolta Monti

A due settimane dall’apertura dei seggi elettorali comincia l’ultima fase della campagna elettorale. Ma è soprattutto il premier dimissionario Mario Monti a lanciare una nuova sfida agli alleati, agli avversari e, forse, soprattutto, a se stesso. Gli uomini vicini al professore caricano il discorso di oggi pomeriggio al teatro Parenti di Milano di un valore simbolico presentandolo come l’apertura della nuova fase della politica di Monti: la fase della svolta.
Lo scontro Bersani – Monti

Nuovo colpo di scena nella campagna elettorale italiana. Ormai siamo a due settimane dall’apertura dei seggi elettorali, siamo entrati nel periodo in cui i risultati dei sondaggi non vengono più resi pubblici e, in un modo o nell’altro, siamo nella fase più dura della campagna elettorale. Quella delle dichiarazioni ad effetto e dei colpi di scena: pare che, infatti, L’alleanza Monti – Bersani sia durata poco più di 48 ore.
Lo scontro Chiesa – Berlusconi

Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinal Angelo Bagnasco, torna ad intervenire in modo deciso e preciso nell’agenda politica italiana. E, attraverso le sue parole, è il mondo dei vescovi, e, più in generale, è la Chiesa, a dire la sua nell’ambito della campagna elettorale in corso. Non è il primo intervento politico della Cei (leggi anche: I vescovi stanno con Monti), ma si tratta di un intervento estremamente chiaro e diretto a meno di 20 giorni dall’apertura dei seggi elettorali.
Lo scontro Vendola – Monti

Nuove manovre all’interno del centrosinistra. A meno di veni di giorni dall’apertura delle urne, quando la campagna elettorale e i leader s’impegnano in prima persona per iniziare a tirare la volata, all’interno del fronte di centrosinistra si aprono crepe sempre maggiori. Niente di ufficiale, o meglio, niente di ufficialmente sancito – rottura di alleanza, patti con avversari etc etc – ma i segnali di una convivenza difficile, già prima dell’ipotetica salita al governo, ci sono tutti.
L’alleanza Monti – Bersani

Un percorso di costante avvicinamento tra Bersani e Monti si sta palesando ogni giorno di più. L’accelerazione nella giornata di ieri, quando il leader del Pd in visita a Berlino ha gettato l’amo e il premier dimissionario Mario Monti ha risposto presente dalla sua platea di Pordenone. Non si può parlare di un’alleanza formalmente sancita né men che mai di andare alle urne l’uno al fianco dell’altro: ma è corretto individuare il germe di una solida intesa nell’immediato post voto.
Corte dei Conti: record pressione fiscale dal 1980 aumentata del 125%
In questi giorni di campangna elettorale, al di là di “proposte shock” dell’ultim’ora, il tema fondamentale resta la questione fiscale del nostro Paese che in Europa primeggia con il 45% di tasse sul prodotto interno lordo. A sottolineare l’importanza del tema però non è soltanto l’agenda politica, ma anche la denuncia della stessa corte dei conti che ha cercato, numeri alla mano, di fare chiarezza e evidenziare le storture del sistema fiscale che rende il nostro Paese non competitivo.
L’effetto Berlusconi in Borsa

Gli eventi politici più importanti degli ultimi giorni e settimane stanno producendo effetti consistenti anche sul versante economico. E quando siamo orami a meno di venti giorni dall’apertura delle urne, la deriva politica dei principali partiti italiani inizia a presentare il conto al mondo della finanza: le conseguenze degli scandali e delle promesse elettorali le leggiamo in Borsa.

