
I termini di conversione di questo testo hanno scadenza fissata nel 28 febbraio, e ora dovrà tornare al Senato per la terza lettura.
I termini di conversione di questo testo hanno scadenza fissata nel 28 febbraio, e ora dovrà tornare al Senato per la terza lettura.
Il documento è stato firmato nella sede dall’Anci a Roma, dal presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, Sergio Chiamparino, e dal presidente dell’Unione delle Province d’Italia (Upi), Giuseppe Castiglione.
I principali obiettivi del nuovo protocollo sono mettere in rete le buone pratiche finalizzate alle sicurezza stradale e realizzate dagli enti locali, istituire un database nazionale per il monitoraggio e le ricerche e promuovere campagne di sensibilizzazione sul rispetto della legalità rivolte a tutti i cittadini.
Come detto da Scajola, il governo ha ritenuto giusto tornare alla normalità del mercato dell’auto anche in Italia, seguendo tra l’altro l’esempio delle grandi nazioni europee, che agli incentivi nel 2010 avevano già rinunciato da mesi.
Il decreto ora dovrà essere valutato dalla Camera che avrà tempo però solo 2 settimane per dare il via libera definitivo al testo. Questa rappresenta la 28esima fiducia votata dall’inizio di questa legislatura.
Vengono rafforzati anche la competenza in materia di internazionalizzazione, la semplificazione delle modalità di composizione degli organi e l’accorpamento dei servizi per le Camere più piccole.
Nel provvedimento ci sono le regole che stabiliscono la determinazione dei siti dove creare le nuove centrali nucleari, e vengono anche stabiliti incentivi per i comuni che accoglieranno questi impianti.
Ora anche il Parlamento italiano sembra essere tutto sommato dell’idea dell’Aci, che è già da molto tempo che propone questa linea.
Enrico Gelpi, presidente dell’Automobile Club d’Italia (l’Aci appunto), in occasione della 65a Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’ACI a Riva del Garda (TN), ha ribadito la necessità di un CdS europeo.
E’ arrivato proprio poche ore fa il sì della Commissione Lavori pubblici del Senato al Decreto, che ha subito alcune modifiche sostanziali durante l’iter di approvazione.
Questi cambiamenti sono arrivati grazie soprattutto ad un dialogo costruttivo tra il governo e l’opposizione. In tal senso il Decreto Romani svolge il compito iniziale di recepire la direttiva europea in tema di regolamentazione di Internet e della tv.
I voti favorevoli sono stati 316, i contrari 239 e gli astenuti 40. Subito dopo aver saputo il risultato del voto, in aula si è scatenato un putiferio, con lanci di palline di carta, urla, insulti, proteste e quant’altro, senza dimenticare i soliti cartelli di protesta.
Questo provvedimento ponte rimarrà in vigore per un massimo di 18 mesi, fino all’approvazione del Lodo Alfano bis per via costituzionale.
Come ricordato dallo stesso ministro, la delega ha scadenza a metà febbraio per la localizzazione delle aree e per lo statuto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare.
E’ da pochi minuti iniziato alla Camera il dibattimento sulla legge, mentre oggi pomeriggio sarà effettuato il voto finale, con le dichiarazioni di voto che saranno trasmesse in diretta televisiva a partire dalle ore 17.
Ora il ddl dovrà tornare al Senato per ricevere l’approvazione definitiva. L’ultimo anno di obbligo scolastico, cioè a partire dai 15 anni di età, potrà essere svolto sotto forma di lavoro come apprendista.
Viene stabilito però che dovrà esserci un’intesa preliminare tra Regioni, ministero del Lavoro e ministero dell’Istruzione, sentite le parti sociali, prima di poter dare il via libera al ragazzo.