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Che cos’è l’imposta patrimoniale

In questi ultimi giorni, a causa delle accese discussioni sorte in seno al centrodestra in merito al cosiddetto decreto bis del 13 agosto 2011, che ha apportato le necessarie modifiche alla manovra finanziaria 2011 così come richiesto dalla Banca Centrale Europea (in questi giorni impegnata nel meeting annuale dei banchieri centrali), si è tornato a parlare, molto diffusamente, della temutissima imposta patrimoniale, rispolverata dalla Lega Nord che vede, nel suddetto provvedimento, uno dei pochissimi modi che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti avrebbe a propria disposizione per raccogliere i fondi necessari (55,4 miliardi di euro da oggi sino al 2014) affinché venga approvata la manovra finanziaria del 6 luglio 2011.

Ma che cos’è, in fondo, questa benedetta imposta patrimoniale di cui tutti parlano?

Patrimoniale e aumento dell’iva al centro della manovra

Perché le modifiche alla manovra finanziaria (il cosiddetto decreto bis del 13 agosto) diventino operative, servono davvero moltissimi miliardi che, oggi, a poche ore dall’approvazione della manovra finanziaria 2011, il governo non sa come recuperare.

Secondo le stime più prudenti, infatti, servirebbero circa 55,4 miliardi di euro in 4 anni (da adesso sino al 2014) per cercare di riassestare i conti pubblici e accontentare (e ciò costituisce motivo di discordia più che altre questioni), almeno in parte, le pretese avanzata dalle BCE (Banca Centrale Europea), tutto sommato insoddisfatta della manovre correttive pensate dal governo.

Manovra finanziaria: stangata da 1.500 euro a famiglia

Pessime notizie per tutti gli italiani che, proprio in questi giorni, stanno rientrando dalle vacanze. Mentre, infatti, i cittadini si divertivano sulle spiagge più assolate dei più bei litorali nostrani, Adsbef e Federconsumatori, associazioni da sempre ligie al proprio scopo di tutela dei consumatori, facevano i compiti a casa e calcolavano che le modifiche alla manovra finanziaria, variazioni che si sono rese necessarie in seguito alla bocciatura, da parte della Banca Centrale Europea della manovra finanziaria 2011, insufficiente, secondo l’eminente istituto sovranazionale, tra l’altro impegnato, in questi giorni, nel meeting annuale dei banchieri centrali, a porre un deciso freno alla crescita del debito pubblico italiano, costerà, ad ogni famiglia, ben 1.500 soltanto nel 2011.

Monopoli di Stato: evasione da 98 miliardi di euro

Mentre l’Italia intera si arrabatta per trovare una soluzione al debito pubblico italiano del 2011 (nuovo record a giugno) e per interpretare le modifiche alla manovra finanziaria recentemente proposte da Giulio Tremonti (ormai così inconsistente da venir definito, dai suoi stessi alleati, fumoso) noi si resta allibiti nello scoprire che i Monopoli di Stato, secondo un’indagine, mai smentita, del Secolo XIX di Genova e secondo alcune informazioni lasciate trapelare da fonti interne alla Guardia di Finanza, dovrebbero allo Stato italiano, tra tasse evase e multe non pagate, la cifra record di ben 98 miliardi di euro il doppio di quanto inizialmente previsto dal ministro dell’Economia per la manovra finanziaria 2011.

Modifiche alla manovra finanziaria del 2011

L’intervento in Parlamento di Giulio Tremonti è stato definito da Umberto Bossi fumoso. Ed effettivamente non possiamo dargli che ragione.

Tremonti, infatti, per paura che il suo discorso influisse sull’andamento dei mercati, è stato quanto mai vago, impreciso, sfuggente.

Qualcosina, però, si è comunque riusciti a capire, e ipotizzare come verrà modificata la manovra finanziaria 2011 non è impossibile.

A grandi linee, infatti, il ministro del Tesoro ha lasciato intuire che quanto sarà fatto per far rientrare il debito pubblico italiano del 2011 sarà in linea con le indicazioni fornite dalla BCE (Banca Centrale Europea) cosa che, all’opposizione, non è andata giù.

LE REAZIONI DELL’OPPOSIZIONE.

Debito pubblico italiano 2011

La situazione economico-finanziaria italiana, complice la crisi che ormai da diversi anni grava sulle principali nazioni occidentali, non accennando ad allentare la propria morsa e costringendo alcune di esse (vedi Irlanda, Grecia e Portogallo) a ricorrere incessantemente ai finanziamenti europei pur di non collassare, è decisamente preoccupante.

Berlusconi in silenzio

Ieri è stato un lunedì nero per le borse europee, in modo particolare per l’Italia, ma a fronte di tutto ciò non vi è stato nessun commento da parte del premier Silvio Berlusconi.
Ieri nel primo pomeriggio la cancelliera tedesca Angela Merkel ha telefonato a Berlusconi dicendo che l’Italia deve intervenire sui conti pubblici, approvando velocemente la Manovra Finanziaria 2011, che permetterebbe al nostro paese di non fare la fine della Grecia e del Portogallo.

Merkel dice che l’Italia intervenga sui conti pubblici

Nonostante sia stata approvata dal Governo la Manovra Finanziaria 2011, in cui l’obiettivo è di cercare di risaneare il debito pubblico, oggi arriva un monito dalla Germania che esorta l’Italia ad intervenire sui conti pubblici.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto che l’Italia deve essere in grado di dimostrare di affrontare nel modo corretto le riforme di bilancio atte a restituire fiducia agli altri stati dell’Unione.

Stipendi dei politici dimezzati con la Finanziaria 2011

Parlando ancora della Manovra Finanziaria 2011 che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha presentato ieri al Consiglio dei Ministri, in cui è stata introdotta anche una norma per regolamentare un bollo per le auto con la cilindrata superiore ai 170 CV, oltre che al blocco delle assunzioni presso le amministrazioni pubbliche fino al 2013, i tagli nella scuola e l’introduzione del ticket per le prestazioni ambulatoriali per coloro i quali ne sono esenti, sarà anche presente una riduzione degli stipendi dei nostri politici.

Berlusconi la Maggioranza è l’unica in grado di governare l’Italia

Oggi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto un discorso alla Camera, prima della verifica chiesta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in cui ha ribadito che la maggioranza è unita e coesa ed è l’unica in grado di garantire il governo dell’Italia.
Poi Berlusconi ha parlato della crisi economica e ha ribadito che l’Italia è stata in grado di contrastare la crisi senza per forza aumentare il deficit in rapporto al pil.
Mentre il premier parla, fuori dal parlamento la protesta dei precari della scuola si infiamma e inizia il lancio di petardi, uova e pomodori contro le forze di polizia in tenuta antisommossa.