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L’INAIL verso un drastico riordino

In tempi di vacche magre, non c’è ente della Pubblica Amministrazione che non veda abbattersi su se stessa la scure del ministro Tremonti e del collega Sacconi.

L’esigenza di ridare efficienza ad ogni apparato dello Stato, e soprattutto di ridurne pesantemente gli insostenibili costi, ha già seminato diverse vittime illustri, ed ora sembra la volta dell’INAIL, struttura pubblica di dimensioni colossali e con articolazioni in tutto il territorio nazionale.

I progetti di riforma dell’INAIL, in realtà, rientrano all’interno di un più vasto programma di riordino complessivo del sistema previdenziale italiano, fatto di accorpamenti di enti minori, tagli al personale e riduzioni dei costi correnti.

Le linee-guida della riforma della giustizia

Manca ancora un disegno di legge preciso, ma a poco a poco stanno emergendo i contorni della riforma del sistema giudiziario italiano fortemente sostenuta dal premier Silvio Berlusconi.

A spiegare quello che ne sarà forse il punto centrale è l’uomo di fiducia di Berlusconi nelle questioni legali: l’on. Nicolò Ghedini (PdL), avvocato e parlamentare; e si tratta, come ampiamente annunciato, della separazione delle carriere, tema caro al centrodestra ormai da molti anni e finora mai condotto in porto. Ma, secondo Ghedini, questa sarà la volta buona.

Termovalorizzatori e discariche contro i rifiuti campani

Se il futuro sta nella raccolta differenziata, per l’emergenza del presente il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta pensando di rafforzare in maniera decisa gli strumenti di cui si dispone oggi.

Si aggirano fra i cinque e i dieci milioni di tonnellate le ecoballe accumulate per anni in siti di stoccaggio provvisori e per niente sicuri per l’ambiente, come quello di Taverna del Re, presso Giugliano (NA).

Misure contro la crisi dei mercati

Giornata campale, quella di mercoledì 8, nella lotta alla gravissimi crisi dei mercati finanziari scatenata dai mutui subprime, che ormai sono in tanti a ritenere di livello pari a quella del ’29.

E mentre i governi sembrano voler proseguire autonomamente l’uno dall’altro, sono le principali banche centrali del mondo ad assumere iniziative congiunte.

Con una manovra senza precedenti concordata a livello planetario, la Banca Centrale Europea, la Federal Reserve statunitense, gli omologhi organismi di Inghilterra, Canada, Svezia, Svizzera e Cina hanno tagliato i rispettivi tassi di interesse, con la speranza di ridare fiato alle banche: diminuendo i costi, infatti, esse saranno in condizioni migliori per richiedere prestiti alle banche centrali di riferimento e così fronteggiare la crisi di liquidità globale.

Federalismo fiscale: le ragioni del no

Non solo fra gli oppositori politici ma anche fra i tecnici amministrativi e fiscalisti, sono parecchie le voci di perplessità quando non di aperta contestazione al federalismo fiscale, non tanto per il concetto in sé ma per come esso è stato delineato dal Governo Berlusconi.

I dubbi sorgono su diversi punti del disegno di legge. Non è ben chiaro, ad esempio, come l’autonomia finanziaria lasciata ad ogni ente territoriale si concili col dovere dello Stato italiano di garantire il rispetto dei parametri di Maastricht, che devono essere osservati dall’insieme complessivo dell’amministrazione pubblica, inclusi gli enti locali.

Federalismo fiscale: le ragioni del sì

Numerosi sono stati i commenti positivi, provenienti per lo più dalla maggioranza di centrodestra, al disegno di legge sul federalismo fiscale sfornato dal Governo.
I sostenitori del progetto elencano con soddisfazione quelli che appaiono essere i punti qualificanti di una riforma che, se e quando andrà in porto, sarà effettivamente una delle principali rivoluzioni dell’Italia repubblicana.

Viene sottolineato, in particolare, che in ogni Paese federale i servizi essenziali per la persona (istruzione, sanità, sicurezza…) sono affidati a strutture su base regionale o locale, e perciò molto più vicine al cittadino stesso e con una maggiore capacità di tener conto delle autentiche problematiche locali.

Verso il federalismo fiscale

Licenziato da Governo lo scorso 3 ottobre, il disegno di legge sul federalismo fiscale passerà all’esame dei due rami del Parlamento.

Il Ddl, che si prevede approvato entro la fine dell’anno, contiene la delega al Governo di emanare entro due anni uno o più decreti legislativi per regolamentare nel nostro Paese questo complesso tema, di cui si parla ormai da molti anni.

Alto Adige, no al piano Gelmini

Mentre in Parlamento si fa di giorno in giorno più concreta l’ipotesi del ricorso alla fiducia per l’approvazione del decreto-legge di riforma della scuola voluta dal ministro Mariastella Gelmini, scoppia il caso Alto Adige: il consiglio provinciale di Bolzano, infatti, si è espresso contro la rivoluzione targata riforma Gelmini e ha già annunciato che non intende implementare nessuna parte del contestato decreto.

Sardegna, urne deserte per i referendum

Mentre si registra a Vicenza un discreto successo del referendum autogestito sulla base Dal Molin (per quanto privo di ogni valore giuridico), si è rivelata invece un flop, in Sardegna, la votazione sui tre quesiti abrogativi inerenti altrettanti leggi regionali.

Se scarso dibattito hanno suscitato i primi due (riguardanti la creazione di un unico sistema integrato a livello regionale per la gestione delle risorse idriche), una ben più aspra discussione ha caratterizzato il terzo quesito, inerente l’abrogazione della cosiddetta “legge salvacoste” (L.R. 8/2004), ossia il piano paesistico regionale contenente la famosa norma che impedisce – salvo casi eccezionali – la costruzione di qualsiasi edificio entro una fascia di due chilometri dal mare.

Le risposte del G4 alla crisi finanziaria

Si sono riuniti sabato 4 a Parigi, convocati dal presidente francese Nicolas Sarkozy, i leader dei quattro Paesi europei appartenenti al G8 (Francia, Italia, Germania e Gran Bretagna), insieme al presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet e a quello della Commissione europea, Josè Barroso; il summit è stato ribattezzato dai giornali, con poca fantasia, “G4”.

Di fronte ai grandi d’Europa, l’urgente e gravissimo problema sul tappeto: quello della preoccupante crisi finanziaria proveniente dagli Stati Uniti e causata dagli investimenti speculativi in settori rischiosi e pressoché senza controllo.

Alitalia, piovono le proposte d’acquisto

Da qualche giorno sembra spirare un’aria nuova sulla vicenda dell’Alitalia. Dopo la firma del contratto da parte di tutte le rappresentanze dei lavoratori, compresi i sindacati autonomi dei piloti e degli assistenti di volo, sembra che le tensioni, seppure non spente, siano comunque fortemente ridimensionate.

A riprova del momento positivo, da cogliere al volo da parte dei dirigenti della nuova società CAI e del commissario straordinario Augusto Fantozzi, si segnalano gli interessamenti provenienti da numerosi soggetti sia per la compagine azionaria della nuova società che per l’acquisto degli asset della vecchia compagnia.

Riforma della scuola

È senza dubbio il punto più controverso dell’intero piano di riforma scolastica preparato dal Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: a partire nel 2009, nelle scuole elementari ritornerà il maestro unico, com’è sempre stato nella tradizione scolastica italiana fino al 1990, allorché l’allora ministro Mattarella rivoluzionò le abitudini della scuola primaria con l’introduzione del triplice insegnante.

In realtà, alla base del progetto della Gelmini non sembrano esserci particolari esigenze pedagogiche bensì più prosaiche necessità di risparmio: puntando l’indice contro le politiche dei precedenti governi di ogni colore che hanno aperto le porte dell’insegnamento a troppi docenti, e talvolta per motivi puramente clientelari, si è arrivati alla situazione attuale in cui le spese delle istituzioni scolastiche sono, a parere del ministro, esagerate.