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Il ruolo del cerchio magico nella storia della Lega Nord

Uno dei principali problemi della Lega Nord, partito capace di affondare le proprie radici nella ribellione che avrebbe fatto intrinsecamente parte del fallimento, innegabile, della Prima Repubblica, sarebbe stato quello dell’incapacità di rinnovarsi seguendo le tendenze politiche maggiormente attuali nonché impedendo, all’interno del partito, l’evoluzione, chiara e completa, di qualsiasi corrente di pensiero che non fosse quella espressa dal cosiddetto cerchio magico.

La corruzione italiana vista dall’Europa

Le scabrose vicende della Margherita prima e della Lega Nord poi, avvenimenti scottanti per la reputazione italiana nel mondo aggravati, oltretutto, sia dall’utilizzo illecito dei rimborsi elettorali sia dall’incapacità tutta italiana, nonostante i numerosi provvedimenti ed accordi anti-corruzione firmati in ambito europeo, ma non ancora ratificati, dal nostro Paese, di porre un freno, se non un vero e proprio stop, al meccanismo, quanto mai perverso, del finanziamento pubblico ai partiti, avrebbero fatto (fortunatamente) riemergere tutta l’indignazione italiana nei confronti di un gravissimo problema, quello dell’utilizzo onesto nonché appropriato dei fondi pubblici messi a disposizione da tutti i cittadini del Bel Paese, mai veramente sopito ne, purtroppo, mai veramente affrontato dai politici che, in particolar modo, negli ultimi 20 anni (periodo grosso modo equivalente a quell’entità istituzionale che, in passato, sarebbe stata definita, forse erroneamente, Seconda Repubblica) avrebbero presidiato, col nostro consenso, il Parlamento.

Record disoccupati febbraio 2012

La disoccupazione in Italia, a febbraio 2012, avrebbe raggiunto il livello record del 9,3%.

Un dato così impressionantemente elevato, per lo meno stando alle dichiarazioni pubblicamente rilasciate dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Statistica, non si registrava dal lontanissimo 1992.

I 10 Paperon de’ Paperoni italiani

Paperon de’ Paperoni, per quanto ricco ed avaro in realtà fosse (tanto che le sue origini vennero da Carl Barks fatte risalire niente meno che ad Ebenezer Scrooge, il cattivo de “Il Canto di Natale” di Charles Dickes), altro non era, in fondo, che una simpatica canaglia sempre alle prese con gli spassosi “assalti” della Banda Bassotti.

La fine dello Stato Sociale

Nel corso dell’ultima puntata di Servizio Pubblico, ed in particolare dell’intervento monologante di Marco Travaglio, a tutti gli italiani sarebbero state ricordate le promesse, naturalmente non mantenute, del Governo Monti in merito alla certezza che l’esecutivo non avrebbe modificato i contratti lavorativi nonché il sistema pensionistico in essere.

Parole chiave della riforma del lavoro

La riforma del lavoro, come avremmo in più d’un occasione provato a ribadire chiosando le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, non sarebbe fondata, in maniera preponderante ed esclusiva, sulla temutissima abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori bensì anche, e soprattutto, su una migliore, più efficace e marcata flessibilità in uscita, naturalmente tutelata da più efficienti prestazioni a sostegno del reddito, quali, per esempio, l’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi), che dovrebbe consentire, secondo quanto ricordato dal Premier Monti in occasione del forum di Cernobbio, non già di rivoluzionare il mondo del lavoro bensì di gettare le basi per la sua radicale, e futura, trasformazione.

Mario Monti esclude la possibilità che la riforma possa cambiare

Dal palco di Cernobbio, luogo nel quale in questi giorni si starebbe svolgendo un importante convegno di Confcommercio, il Presidente del Consiglio dei Ministri nonché ministro dell’Economia e delle Finanze Mario Monti avrebbe confermato come il testo della riforma recentemente approntato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, potrà d’ora in poi venir modificato solamente dal Parlamento della Repubblica italiana e, nel caso in cui lo ritenga necessario, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Dettagli Assicurazione sociale per l’impiego

Il Governo Monti, sebbene ancora non abbia incassato la piena e totale fiducia delle parti sociali coinvolte nella delineazione della riforma fortemente voluta dal ministro Elsa Fornero, attualmente a capo del dicastero del Lavoro e delle Politiche Sociali, starebbe alacremente lavorando per cercare di limare e definire, quanto più possibile ed in ogni minimo dettaglio, ogni singola caratteristica sia della riforma del lavoro che della riforma del welfare che, proprio a causa delle modifiche che apporterà agli ammortizzatori sociali, sarebbe in questo ore al centro del dibattito.

Accordo Fornero – Sindacati entro il 23 marzo

Nonostante l’incontro di ieri pomeriggio sulla riforma del lavoro, per ammissione stessa del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, non sia stato dei più soddisfacenti, costringendo il titolare del Welfare a sostenere come il Governo Monti non abbia alcuna intenzione di mettere sul tavolo una “paccata” (sebbene sia il termine in quanto tale che l’entità di codesto apparentemente stratosferico importo sarebbero stati oggetti di perplessità se non addirittura di derisione sui principali social network) di milioni nel caso in cui non vengano utilizzati nel migliore dei modi, l’odierna riunione-fiume tra Elsa Fornero ed i rappresentati delle principali sigle sindacali, avrebbe lasciato intendere come ci siano gli spazi di manovra necessari a raggiungere l’agognato accordo entro venerdì 23 marzo 2012.