
Il nodo cruciale, com’è evidente, è dato dalla controversa riforma della scuola targata Mariastella Gelmini, introdotta per decreto appena poche settimane fa.
Il nodo cruciale, com’è evidente, è dato dalla controversa riforma della scuola targata Mariastella Gelmini, introdotta per decreto appena poche settimane fa.
Il completo censimento dei campi, avviato nella primavera scorsa (fu uno dei primissimi atti del governo Berlusconi-quater), sta arrivando ad una fase cruciale: nonostante le durissime prese di posizione adottate dall’opposizione, da molte associazioni di volontariato e persino dalla Chiesa Cattolica, Maroni ha ugualmente proseguito lungo la strada intrapresa.
Dopo la dura presa di posizione del premier Silvio Berlusconi, è intervenuto pesantemente il commissario europeo all’Ambiente, Stavros Dimas, che si è dichiarato “allibito” dalle parole di Berlusconi.
Dimas non solo contesta nel merito le cifre fornite da Berlusconi (oneri annui pari a circa 18 miliardi di euro) ma anzi ritiene che l’Italia avrà tutto da guadagnare dal pacchetto-clima, poiché la nostra economia avrebbe margini enormi di crescita derivanti dalla riconversione energetica.
A questa contestazione risponde il governo-ombra del Partito Democratico, con la presentazione di un pacchetto di proposte coordinate da Pierluigi Bersani, tutte centrate sull’argomento dell’attuale fase di recessione economica.
Il pacchetto è stato presentato in una conferenza-stampa dallo stesso Bersani e dal segretario Walter Veltroni, e sarà inoltrato prossimamente ai colleghi della maggioranza nei prossimi giorni per una loro valutazione.
Innanzitutto, Berlusconi pone l’accento sulla gravissima e duratura crisi finanziaria dall’entità ancora incalcolabile, che già dì per sé mette in pesante difficoltà qualunque impresa, rendendola dunque ancora più impreparata a sopportare gli oneri legati alle misure contro l’emergenza climatica.
Il premier ritiene infatti che queste misure siano eccessivamente penalizzanti per le imprese europee, specie considerando che le aziende concorrenti nordamericane e asiatiche non avranno gli stessi problemi poiché i rispettivi Governi non hanno firmato il protocollo di Kyoto.
Che non fosse affatto così ci ha pensato negli ultimi giorni proprio il Governo italiano, scompaginando all’improvviso un equilibrio comunitario che sembrava raggiunto e gettando nel piatto una serie di problemi che mettono seriamente in crisi gli accordi raggiunti negli anni precedenti.
Più di ogni altra cosa, l’Erasmus ha consentito ai nostri ragazzi di accrescere una mentalità nuova, a livello europeo, favorendo l’integrazione comunitaria e sviluppando una nuova consapevolezza.
Entro il 16 dicembre prossimo, infatti, dovrebbero affluire nelle casse del ministero le risorse provenienti dai famigerati conti dormienti, ossia tutti quei depositi a risparmio e quei conti correnti bancari e postali non movimentati in alcun modo dai legittimi titolari negli ultimi dieci anni.
Le previsioni fatte a suo tempo dal ministero parlavano di cifre da capogiro, che si aggiravano ai dieci miliardi di euro.
È cosa nota che il loro numero, un tempo ridottissimo, con gli anni è cresciuto esponenzialmente, specialmente nelle Regioni settentrionali.
Una delle ultime idee, venuta questa volta al capogruppo alla Camera Federico Bricolo, è quella di attribuire ad ogni immigrato extracomunitario accolto regolarmente nel nostro Paese un inusuale permesso di soggiorno a punti, ispirato con tutta evidenza alla riforma che nel 2003 ha profondamente rinnovato le patenti di guida degli italiani.