Importante svolta sul tema guerra, considerando il fatto che di recente gli USA hanno promesso all’Ucraina “sistemi di difesa aerea”, in seguito gli attacchi missilistici russi. Il rischio di escalation del conflitto inizia ad essere concreto, al punto da dover prendere in esame tutte le ultime novità.
Resta serio, in questa fase, il problema delle forniture gas. Il Cremlino afferma che le sanzioni occidentali hanno causato la decisione di interrompere i flussi di gas. In sostanza, le forniture di gas russo all’Europa non riprenderanno fino a quando le sanzioni occidentali contro Mosca non saranno revocate, ha affermato il Cremlino. Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, ha affermato lunedì che le sanzioni sono state l’unica ragione alla base della decisione della Russia di chiudere il gasdotto Nord Stream 1 (NS1). Mosca inizialmente ha detto che stava chiudendo il gasdotto, che fornisce gas all’Europa, per manutenzione.
Non arrivano buone notizie, per quanto riguarda gli equilibri politici e diplomatici tra Russia e USA, soprattutto per quanto concerne la questione delle armi nucleari. La Russia ha dichiarato lunedì agli Stati Uniti che non consentirà per il momento l’ispezione delle sue armi ai sensi del trattato START sul controllo degli armamenti nucleari a causa delle restrizioni di viaggio imposte da Washington e dai suoi alleati.
C’è fermento sul tipo di sostegno che Biden possa dare all’Ucraina contro la Russia. L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia ha più di 100 giorni e, nonostante abbia fornito abbastanza aiuti militari statunitensi durante quel periodo per quasi raddoppiare il budget per la difesa di Kiev, l’amministrazione Biden rimane preoccupata di provocare la Russia in una guerra più ampia. Una posizione che ha frustrato molti a Washington e nell’Europa orientale.
Ci sono timori a proposito della prossima mossa di Putin, in relazione alla legge marziale introdotta in Russia, senza dimenticare la storia del nucleare. Occorre fare il punto della situazione, anche perché stiamo vivendo un momento abbastanza complesso a proposito del conflitto in corso tra Russia ed Ucraina, per il quale diventa molto difficile prevedere le prossime mosse degli attori coinvolti. A partire proprio dal leader russo.
La guerra in Ucraina non rappresenta un’occasione politica a lungo termine per Putin, almeno per quanto riguarda la percezione che i russi hanno del conflitto arrivati a quasi due mesi di bombardamenti. Andrey Kortunov, direttore generale del Consiglio per gli affari internazionali della Russia ed ex consigliere della commissione per le relazioni internazionali del parlamento russo, ha parlato al programma Today di Radio 4 su come il presidente Vladimir Putin potrebbe procedere con la guerra.
Occorre tutta la prudenza del caso, come è logico che sia in circostanze del genere, ma ci sono nuovi elementi per valutare meno probabile il conflitto tra Russia e Ucraina. Questo mercoledì, infatti, la stessa Russia ha affermato che le esercitazioni militari nella Crimea annessa a Mosca sono terminate e che i soldati stanno tornando alle loro guarnigioni, il giorno dopo aver annunciato un primo ritiro delle truppe dai confini dell’Ucraina. Martedì alcune delle sue unità militari stavano tornando alle loro basi dopo esercitazioni vicino all’Ucraina e hanno deriso i ripetuti avvertimenti occidentali.
Biden ancora al centro di polemiche, in merito al risultato finale che lo scorso anno lo ha visto battere di un soffio Trump nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti. A seguito di un attacco dell’ex presidente Donald Trump, il senatore Mitt Romney ha difeso lunedì il collega repubblicano senatore Mike Rounds del South Dakota per aver affermato con precisione che le elezioni del 2020 erano giuste e che Trump “non ha vinto”.
Arrivano le prime indiscrezioni su un nuovo possibile incontro tra Biden e Putin. Nello specifico, pare sia stato proprio il presidente russo Vladimir Putin ha apprezzato il formato di un recente incontro video con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha detto mercoledì il Cremlino. Non è un caso che molti addetti ai lavori in questa fase stiano già avanzando delle ipotesi sul prossimo meeting che ci sarà tra i due, a prescindere dal fatto che con ogni probabilità sarà virtuale.
Nuova bufera negli Stati Uniti, considerando il fatto che Dan Bishop pare abbia dichiarato a DailyMail.com che il CEO di Facebook Mark Zuckerberg “ha messo un pollice sulla bilancia per i Democratici” nel ciclo elettorale del 2020, sostenendo dunque in modo significativo Biden nella corsa alla presidenza USA contro Trump.
La questione dei cambiamenti climatici in questo periodo inizia a preoccupare anche gli Stati Uniti, considerando anche recenti fenomeni che hanno devastato parte del Paese. Martedì il presidente Biden ha parlato in termini duri della realtà del cambiamento climatico durante una visita nel nord-est degli Stati Uniti, che la scorsa settimana ha subito inondazioni mortali e danni catastrofici alle infrastrutture a causa dell’uragano Ida.
Non è certo tenera la stampa americana nei confronti di Biden in queste ore, considerando quanto avvenuto in Afghanistan. I media conservatori e i critici di sinistra negli Stati Uniti hanno preso di mira l’improvviso ritiro degli Stati Uniti annunciato dal presidente Joe Biden e quella che chiamano cattiva esecuzione della fine di una guerra ventennale che è costata al paese $ 2 trilioni e quasi 2.500 vite americane.
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