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Per la Brexit è già guerra

Le trattative per la Brexit sono appena iniziate e già è guerra di cifre sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Secondo il Financial Times, il Regno Unito dovrà pagare circa

La riduzione del debito pubblico

Il debito pubblico italiano sta crescendo in maniera costante e quasi non ce ne si rende conto. Nel senso che ormai il calcolo del debito pubblico e le notizie ad esso inerenti non rappresentano neanche più motivo di grosso interesse se non per quanto riguarda gli addetti ai lavori o un’analisi specifica dei parametri dell’economia nazionale del nostro Paese. Fatto sta che si tratta di una problematica atavica del nostro Paese cui non sembra esserci ancora una soluzione: la più recente rilevazione in materia di debito pubblico è di fine aprile e segna 2.041,3 miliardi di euro.

L’Ue autorizza più flessibilità per l’Italia

Buone notizie per quanto riguarda il presidente del Consiglio Enrico Letta, il nostro governo di unità nazionale e, in senso lato, per quanto riguarda il nostro Paese. Si tratta di buone notizie che provengono dall’Unione Europea, precisamente da una comunicazione della Commissione Europea e che riguardano la nostra politica economica a breve e a medio termine essendo quella della Commissione Europea una vera e propria autorizzazione a procedere in un modo più permissivo che si potrebbe rivelare assai utile alla situazione economica del nostro Paese che al momento rimane sempre preoccupante.

La Croazia in Europa

Dalla giornata di ieri la Croazia è entrata a far parte dell’Unione Europea. Per essere ancora più precisi dal 1° luglio quindi dalla mezzanotte tra domenica e lunedì Zagabria è entrata nel novero degli ormai 28 Stati Membri dell’Unione Europea. A conti fatti si tratta di una notizia che enormi cambiamenti nella situazione italiana non li genera, ma che produce comunque novità degne di nota in seno all’Ue e quindi che, per forza di cose, prima o poi avranno una ricaduta, anche se verosimilmente marginale, anche sul nostro Paese. Ma nonostante ciò si tratta di una notizia assolutamente degna di nota.

La politica monetaria della BCE

Mai come nella scorsa settimana e in quella appena cominciata le vicende di politica interna del nostro Paese si intrecciano a doppio filo con quelle dell’Unione Europea. Potremmo quasi prendere ad esempio gli ultimi giorni del nostro governo e del nostro dibattito politico per intavolare una qualsiasi discussione sui rapporti che ci sono tra uno Stato Membro e l’Unione europea perché in rapida successione abbiamo parlato di bollettino della Banca Centrale Europea, di obblighi derivanti dai trattati, del Fiscal compact e anche di altro. E, in tutti questi casi, abbiamo sottolineato come le vicissitudini italiane siano ormai inscindibili da quelle europee.

Berlusconi, l’Iva e l’Ue

Ancora una volta la politica interna del nostro Paese si intreccia sempre di più con il mondo della politica comunitaria e con le regole proprie che determinano il funzionamento dell’Eurozona. In effetti, a ben guardare, questa volta sul tavolo delle trattative vi sono due argomenti caldi come si è soliti dire in occasioni del genere, vale a dire la riforma dell’Iva e i tentativi di congelarne l’aumento e i vincoli di bilancio nel rapporto deficit/pil propri dei trattati comunitari in generale e del Fiscal compact in particolare. E su questo terreno si inseriscono i contrasti tra Berlusconi e Letta.

I vincoli economici comunitari

Nella settimana che si sta concludendo, la scena politica all’interno del nostro Paese è stata senza dubbio dominata da una lunga serie di avvenimenti abbastanza eterogenei. Ma, qualora intendessimo sforzarci per trovare un unico comune denominatore potremmo ricercarlo nei rapporti sempre più stretti che vi sono tra l’organigramma politico ed economico del nostro Paese e l’Unione Europea. Significa, in altre parole, che i dettami dell’Unione Europea e di quelli ad essa legati come ad esempio le linee guida della Banca Centrale Europea, si portano dietro un’influenza sempre maggiore all’interno della nostra agenda politica.

L’incontro Letta – Barroso

Il presidente del Consiglio del governo di unità nazionale Enrico Letta ha ricevuto oggi in mattinata il presidente della commissione Ue Barroso. Lo ha ricevuto oggi con un tempismo non di certo casuale in quanto sono questi i giorni decisivi per la discussione l’approvazione in via definitiva del cosiddetto decreto del fare che sta facendo parlare sempre di più di sé. A conti fatti si tratta di un decreto abbastanza ampio dal punto di vista dei contenuti e che prova a rispondere a due obiettivi di fondo, vale a dire il rilancio dell’economia nazionali del nostro Paese in tempi quanto più brevi possibili e l’ottemperanza agli obblighi comunitari.

Il bollettino BCE sull’Italia

Le richieste di Bruxelles per l’Italia non si fermano. A conti fatti, in un momento economicamente così preoccupante sia per il nostro Paese che per tutta l’Eurozona, uno dei comandamenti più diffusi è proprio l’invito alla coesione delle forze politiche e l’adempimento agli obblighi comunitari. E, in occasioni del genere, quando si parla di obblighi comunitari il pensiero corre direttamente sia a questioni di natura politica, ma soprattutto, in primo luogo alle raccomandazione che vengono ciclicamente prodotte dalla Banca Centrale Europea. E nostro obiettivo di oggi è offrire una sintesi ed un’analisi di contenuto ai principali dettami della BCE sul nostro Paese.

Hollande rilancia la Francia in Europa

La ricetta politica ed economia di Francois Hollande risulta interessante non solo per il suo Paese ma anche come modello esportabile all’interno dell’Eurozona, tenendo sempre a mente di fare le giuste proporzioni tra una situazione come quella francese e tante altre disseminate all’interno dell’area Euro. Ma procediamo con ordine e iniziamo a contestualizzare le parole di Hollande. L’occasione è stata la classica conferenza semestrale tenuta all’Eliseo che nella fattispecie corrisponde anche al primo anno di presidenza Hollande. Di qui facile dedurre un bilancio del primo anno e un programma per il prossimo.

Le richieste di Bruxelles a Letta

I grattacapi per il nuovo governo del nostro Paese presieduto da Enrico Letta sono purtroppo solo all’inizio, o, almeno, così sembra. E le nubi più scure si addensano in capo alle questioni di politica economica. Se riavvolgiamo il nastro delle ultime settimane al momento immediatamente successivo al giuramento del governo Letta e dei suoi ministri (leggi: Il governo Letta al completo), ricorderemo che il nuovo ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini aveva annunciato come primo provvedimento il Def aggiornato. Subito dopo Letta è partito per aprire il dialogo con i leader europei incontrando Merkel, Hollande e Barroso in rapida successione.